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Resto Al Sud 2.0

“Resto al Sud 2.0” e “Autoimpiego centro-nord Italia”: incentivi bloccati in attesa dei decreti attuativi

di Arturo Denza*

(articolo apparso il 22 novembre 2024 su www.2020.revisione.it e www.quasimezzogiorno.it)

Il DL 7 maggio 2024, n. 60, noto come decreto “Coesione” entrato in vigore l’8.5.2024, giorno successivo alla sua pubblicazione e convertito in legge e pubblicato in GU n 175 del 6 luglio 2024 introduce due nuovi incentivi per l’autoimprenditorialità: “Autoimpiego Centro-Nord Italia” e “Resto al Sud 2.0”, con l’obiettivo di sostenere giovani under 35 (nelle annualità 2024 e 2025) nell’avvio di iniziative economiche finalizzate all’avvio di attività di:
lavoro autonomo,
imprenditoriali
libero-professionali
in forma individuale o collettiva, comprese quelle che prevedono l’iscrizione a Ordini o Collegi professionali.

La condizione per beneficiare degli incentivi è legata al possesso di uno dei seguenti requisiti:

1) condizione di marginalità, di vulnerabilità sociale e di discriminazione, come definite dal Piano nazionale Giovani, donne e lavoro 2021-2027;
2) inoccupati, inattivi e disoccupati, nonché disoccupati destinatari delle misure del programma di politica attiva Garanzia di occupabilità dei lavoratori.

Si precisa che l’incentivo “Resto al Sud 2.0” trova applicazione con riferimento alle Regioni Abruzzo, Molise, Basilicata, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna.

Struttura degli incentivi

Le due misure hanno caratteristiche simili ma differiscono per importi maggiori destinati al Sud e alle aree colpite da terremoti. Tra le principali agevolazioni:

Voucher a fondo perduto:

Fino a 30.000 € per il Centro-Nord e 40.000 € per il Sud e ai territori dell’Italia centrale colpiti dagli eventi sismici del 2009 e del 2016.

Per beni e servizi innovativi, il tetto sale a 40.000 € (Centro-Nord) e 50.000 € (Sud e ai territori dell’Italia centrale colpiti dagli eventi sismici del 2009 e del 2016.

Contributi a fondo perduto per programmi di spesa:

Fino al 65%per il Centro-Nord e 75% per il Sud e ai territori dell’Italia centrale colpiti dagli eventi sismici del 2009 e del 2016, dell’investimento per importi fino a 120.000 €. Il contributo per spese tra 120.000 € e 200.000 € si riduce rispettivamente al 60%-70%.

Finalità e modalità di accesso

Le agevolazioni coprono l’avvio di attività in forma individuale (es. partita IVA) o collettiva (es. SRL o cooperative), con obbligo che i beneficiari under 35 controllino e amministrino le società.

Rientrano poi nel novero dei finanziamenti:

il tutoraggio, finalizzato all’incremento delle competenze, al fine di supportare i beneficiari nelle fasi di realizzazione della nuova iniziativa;
l’erogazione di servizi di formazione e di accompagnamento alla progettazione preliminare per l’avvio delle attività finanziabili.

Considerati questi ultimi come servizi di formazione, tutoraggio e supporto tecnico per garantire il successo delle iniziative.

Condizioni e scelta del beneficio

I benefici non sono cumulabili. I destinatari devono scegliere tra:

– Voucher per beni e servizi: adatto per esigenze immediate.
– Contributo a fondo perduto: più indicato per investimenti complessi e strutturati.

Limiti e criticità

Gli incentivi, seppur ambiziosi, attendono ancora l’emanazione del decreto interministeriale necessario per definire criteri e modalità operative, nonostante il termine fosse fissato entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge. Questo ritardo rischia di compromettere l’effettiva operatività relativa all’annualità 2024.

In sintesi, il DL 60/2024 offre opportunità significative per giovani imprenditori, ma l’efficacia dipenderà dalla tempestiva attuazione delle norme operative.

*Dottore Commercialista e Revisore legale


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