Cineforum AC: si parte il 2 maggio nel segno dell’integrazione
BATTIPAGLIA – La società di oggi ha bisogno di persone che si impegnino generosamente per l’integrazione non soltanto dei popoli diversi, ma anche tra generazioni distanti anagraficamente o tra persone economicamente diverse. È questa la motivazione più profonda a partire dalla quale l’Azione Cattolica della Parrocchia “S. Antonio di Padova” ha scelto di allestire un cineforum, pensando soprattutto ai giovani. Tre le proiezioni in programma: il 2/05, il 23/05, il 19/06. Per ciascuna delle tre serate l’appuntamento è nel Teatro parrocchiale alle ore 20.00.
La partecipazione è gratuita ed aperta a tutti.
Il primo film – atteso per il 2 maggio – è “Il sapore della vittoria”, un film di Boaz Yakin (2000) che parla in modo puntuale della discriminazione razziale negli USA degli Anni ’60, ma che ha un lieto fine seguendo il ‘sogno’ di Martin Luther King.
Anche l’Europa e l’Italia hanno bisogno di esempi positivi, di storie da seguire, perché solo esse avranno un futuro se metteranno l’integrazione al centro dell’azione politica.
Negli ultimi tempi si sono ripetuti fatti di cronaca nera da condannare senza se e senza ma, in cui la disperazione e l’odio hanno avuto il sopravvento.
Non voglio menzionare di proposito nessuno di questi fatti; non vorrei enfatizzarli.
Ecco, allora, il Cineforum; ecco il film di Yakin da proporre alla comunità parrocchiale e non solo; un film che esprime l’amore incondizionato per la convivenza pacifica tra popoli con tradizioni diverse.
Del resto, se guardiamo alla realtà locale, con i dovuti rapporti di scala, ci rendiamo conto che anche la città di Battipaglia sta vivendo gli effetti ambivalenti di un fenomeno migratorio abbastanza rilevante. Accanto a comunità ben integrate quali quelle magrebine ed indiane, ci sono alcune situazioni in cui si deve evidentemente lavorare di più sul fronti della multiculturalità. Mi riferisco ai migranti. Qui le comunità ecclesiali sono chiamate a lavorare in sinergia, aiutando le istituzioni civili ed i privati, affinché l’integrazione possa crescere.
I cristiani, seguendo Papa Francesco nei fatti e non solo nelle parole, vivano di carità verso gli altri; siano i samaritani del XXI secolo; costruiscano ponti come quelli che furono costruiti durante la guerra nei Balcani. (Marcello Capasso)