L’uomo, il credente, il politico: una mostra per ricordare Aldo Moro
BATTIPAGLIA – A quarant’anni dal sequestro e dall’uccisione di Aldo Moro, il laboratorio socio-politico ‘CoscienzaSociale’ attivo nell’Azione Cattolica parrocchiale di “S. Antonio di Padova” di Battipaglia allestisce una mostra fotografica per omaggiare una delle figure più autorevoli del panorama politico italiano del secolo scorso.
L’inaugurazione della mostra “Aldo Moro. Un uomo così” avverrà mercoledì 9 maggio alle ore 20 nella Chiesa “S. Antonio di Padova” nel Quartiere Serroni di Battipaglia.
Ricomposte lungo un unico nastro di memoria, saranno esposte circa sessanta riproduzioni digitali di foto d’archivio, perlopiù tratte dal web e dal Fondo Moro dal Centro di documentazione Flamigni di Roma, immagini che attestano l’impegno e l’umanità del grande statista pugliese, ucciso dalle Brigate Rosse il 9 maggio 1978. E dunque: Moro studente; Moro marito; Moro padre; Moro professore ; Moro ministro… Un ritratto variegato del politico democristiano, ripreso nelle occasioni pubbliche ufficiali come in quelle familiari, per affermare la ricchezza di una vita vissuta sì al servizio del Paese, ma tra la gente, senza risparmio, fino al sacrificio della propria vita.
Eppure, l’impostazione scelta da CS nell’allestire la mostra giustifica il fatto che a mancare saranno proprio gli scatti relativi ai drammatici 55 giorni che – dal sequestro e dall’uccisione della scorta in via Fani al ritrovamento del corpo in via Caetani a Roma – tennero l’Italia sospesa in un’aura di sconcerto ed inquietudine. Gli organizzatori della mostra hanno infatti voluto evidenziare la dimensione umana e sociale dell’esistenza di Aldo Moro, la sua presenza in ‘mediazione’ perenne tra il pubblico ed il privato, ossia fare emergere – senza retorica olografica – la testimonianza cristiana resa con ardente passione civica e fervido slancio religioso.
Insieme alle fotografie, ad integrare con semplicità ed efficacia il repertorio documentario, vi saranno alcuni stralci delle lettere che Moro inviò alla moglie Eleonora, alla figlia Agnese e al nipote Luca; non manca, infine, l’accorato appello che Paolo VI lanciò agli uomini delle BR perché liberassero colui che sin dalla giovinezza gli era amico, l'”uomo buono ed onesto”. (g. f.)