Imbrattato il monumento alla memoria di Borsellino, Capasso (CS): “Un brutto gesto. Chi ha sporcato, ripulisca.”
A Battipaglia, a Carnevale, si è consumato un brutto gesto: il monumento dedicato al giudice Paolo Borsellino è stato imbrattato da ignoranti e sciagurati; ignoranti perché evidentemente ignorano chi è stato Borsellino il giudice che, con Falcone, ha combattuto la più grande organizzazione della storia. Con Falcone riuscì a far condannare centinaia di mafiosi, a trovare il legame tra mafia, politica ed imprenditoria. Come dimenticare il maxi processo che proprio Falcone e Borsellino misero in piedi?
Per ragioni di sicurezza, nell’estate 1985 essi furono trasferiti, insieme con le loro famiglie, nella foresteria del carcere dell’Asinara per scrivere l’ordinanza di 8000 pagine che rinviava a giudizio 476 persone. Il maxiprocesso fu celebrato a Palermo presso un’aula bunker appositamente costruita all’interno del carcere dell’Ucciardone per accogliere i numerosi imputati e numerosi avvocati. Il processo si concluse il 16 dicembre 1987 con 342 condanne, tra cui 19 ergastoli.
Ebbene, Borsellino non amava le luci della ribalta. Lavorava quasi tutto il giorno per dare ai siciliani e all’Italia un futuro di legalità. Amava la sua terra e, nella sua terra, in via d’Amelio di Palermo, fu barbaramente assassinato nel 1992, a pochi giorni di distanza dall’attentato di Capaci, dove persero la vita l’amico Falcone, sua moglie e la scorta.
Paolo Borsellino diceva che se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo.
E, invece, a Battipaglia il suo monumento viene tristemente imbrattato…
Lo dicevo: chi ha compiuto questo gesto è stato anche sciagurato, perché evidentemente va in cerca di sciagura, di miseria.
Com’è possibile colpire un monumento che rende omaggio a un uomo onesto e pacifico, a un lavoratore e amante dello Stato e della famiglia?
Nella vita c’è sempre lo spazio per redimersi, per riflettere su ciò che facciamo, su come possiamo riparare agli errori. E allora l’autore di questo gesto, prima del prossimo 19 luglio, giorno in cui si celebrerà il 27° anniversario della morte del giudice Borsellino, chieda scusa. Basta che pulisca ciò che ha sporcato. Sarebbe un bel gesto. Noi di “CoscienzaSociale” lo aspettiamo. Vorremmo fargli capire che gli uomini come Paolo Borsellino vanno rispettati, stimati, seguiti, imitati. (Marcello Capasso – Coordinatore CS)