Tra dittatura e libertà: quel 25 aprile che fa la differenza
Negli ultimi mesi si sono susseguiti episodi neonazisti che hanno inneggiato alla rinascita della più odiosa e sanguinaria dittatura; una dittatura che scientemente voleva l’annientamento di un popolo, quello ebreo, e di tutte le persone deboli o indifese, quali gli omosessuali, i disabili, i rom, i malati, i bambini, gli inabili al lavoro.
Se malauguratamente ci fosse la nefasta dittatura nazifascista, che ne sarebbe della libertà di movimento, di espressione e di critica? Che ne sarebbe del vivere serenamente, dell’uscire senza coprifuoco, del passare il tempo dove si vuole o di scegliere il lavoro?
E gli stessi che inneggiano il ritorno di questa ideologia, che cosa farebbero?
Noi di Azione Cattolica abbiamo pagato con uccisioni, martiri, carceri e con il confino la dittatura del Ventennio. I nostri circoli furono chiusi; non avevamo la possibilità di associarci liberamente; le nostre iniziative furono limitate.
Grazie a Dio, la dittatura fu abbattuta, la libertà fu conquistata a caro prezzo e, con l’entrata in vigore della Costituzione, ci sono stati donati dai padri costituenti – che sostanzialmente rispecchiavano tre anime, quella cattolica, la liberale e la comunista – degli ottimi “anticorpi” contro il ritorno del regime.
Ma non possiamo stare con le mani in mano, dobbiamo ricordare a tutti che il 25 aprile si festeggia la liberazione del nostro Stato, del nostro popolo. È la festa di noi tutti e dobbiamo gridare ad alta voce che non vogliano tornare indietro di 70 anni!
Vorrei adesso ricordare un episodio accaduto in Parlamento poco dopo la fine della seconda guerra mondiale. Giorgio Pisanò, che era stato ufficiale della Gioventù del Littorio e membro autorevole della Repubblica di Salò, incontrando Vittorio Foa, gli disse: “Ci siamo combattuti da fronti contrapposti, ognuno con onore, possiamo darci la mano”. Foa gli rispose: “È vero, abbiamo vinto noi e tu sei potuto diventare senatore, avessi vinto tu io sarei ancora in carcere. Ecco, ci rifletta. Ci rifletta un istante”.
Questa è la differenza tra dittatura e libertà, tra gli esponenti del fascismo e gli uomini liberi e democratici. Buon 25 aprile a tutti, buona liberazione a tutti! (Marcello Capasso – Coordinatore CS)