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La lotta per l’ambiente di Battipaglia: non sia solo protesta ‘social’


Da un po’ di tempo assistiamo al dilagare dei social a discapito dei dialoghi e delle relazioni materiali e personali. La cosa sconvolgente è la ricerca spasmodica del post più sensazionale, di quello che riceve più like, del messaggio whatsapp più bello, della foto o storia migliore da mettere su Instagram…
Ci sono poi tante persone che credono di risolvere problemi ambientali, legali, processuali, di fede, politici, di amicizia sui social media.
Ed allora vengono fuori i tuttologi del web, più vicini ai leoni della tastiera che agli esperti ed agli studiosi; non mancano quelli che sanno solo insultare gli altri: pensano che alzando la “voce” (scrivendo in grassetto un post) possono avere più audience e più risonanza.
I social sono un utile strumento per far circolare notizie (vere o quantomeno verosimili); mettono in contatto persone che vivono a distanza; riescono a coinvolgere più persone in attività di vario genere, ma non possono e non devono sostituire i colloqui personali, le pacche sulle spalle, le correzioni fraterne tanto care ai cristiani. C’è bisogno di più serietà nel loro utilizzo. Tutti dobbiamo verificare come ci poniamo e cosa facciamo sui social.
Non va dimenticato che la vita reale è diversa, i tempi delle decisioni non sono quelli dettati dai social. Insomma, spesso si assiste ad un grande reality show.
Occorre fare discernimento e comprendere quali processi e progetti sono necessari per risolvere i problemi che riguardano la comunità.
Ci vuole tempo per ricercare soluzioni condivise. Non basta urlare la propria opinione, non basta ricevere l’approvazione social. Si deve seminare con pazienza, lavorare con umiltà ed aspettare il momento propizio per raccogliere i frutti.
Si pensi, ad esempio, al problema ambientale di Battipaglia, tanto discusso proprio – e non solo – sui social media. Va evidenziato che non riguarda soltanto il cattivo odore che da tempo si sente in città, ma anche i numerosi incendi di aziende che lavorano i rifiuti, le mancate bonifiche delle discariche, la reiterazione di comportamenti contro la salubrità ambientale, la carenza di un coordinamento tra le Istituzioni.
Speriamo che dalla protesta social si possa passare alla proposta risolutiva; finiscano le offese social ed inizi un’era di leale collaborazione tra chi è chiamato istituzionalmente ad affrontare i problemi, la comunità intera e coloro che, gratuitamente e volontariamente, stanno dando una mano concreta per mantenere accesa giorno dopo giorno l’attenzione sull’ambiente cittadino e per la sua salvaguardia. (Marcello Capasso – Coordinatore CS)

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