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The Day After – Il Giorno Dopo


Film apocalittico sui sopravvissuti a una guerra nucleare. Penso si adatti bene a noi, che ci troviamo a dover sopravvivere alle promesse che, come una esplosione nucleare, il giorno dopo ci fanno vagare per la città più smarriti di prima.
Un’altra manifestazione.
Un’altra manifestazione pacifica.
Costretti a scendere ancora in piazza dalla lentezza o dalle amnesie della politica (senza entrare in altri campi minati), i battipagliesi hanno ribadito le loro richieste.
Le tante associazioni, gruppi, movimenti, la chiesa locale e diocesana, in tanti a chiedere di non essere, ancora una volta, dimenticati.
Il promemoria, condiviso da decine di sigle cittadine e non, è semplice:

  • No al nuovo impianto di compostaggio nello Stir.
  • No ai miasmi.
  • Si alle bonifiche.
  • Si alla dichiarazione di Battipaglia a zona a vocazione agricola.

Ecco, sembrerebbe semplice.
E tutto sommato le tante promesse di questi anni, di queste settimane e addirittura di queste ore, prime e dopo il corteo del 6 dicembre, dovrebbero tranquillizzare.
Invece è esattamente il contrario.
Nelle dichiarazioni del “prima” e del “dopo” nessuno fa cenno ad un atto amministrativo che impegni qualcuno a qualsiasi tipo di decisione e, se lo fa, si affretta a dire che non è risolutivo (nessuno, qualcuno, qualsiasi: forme indefinite che rendono bene la voglia di assumersi responsabilità).
I giornali del giorno dopo riportano addirittura posizioni dei sindacati che accusano cittadini di avere mire sul Piano Urbanistico. Al limite della querela, sono affermazioni che rendono l’idea dei tempi che viviamo, in cui solo ad alcuni è concesso interessarsi del bene comune, pena l’essere attaccati e diffamati e, cosa impensabile in altri tempi in cui camminavano con noi nei cortei, anche dai sindacati. Da parte loro, poi, non una parola sui problemi della città e dei suoi lavoratori, molti dei quali costretti a lavorare in condizioni inumane a causa dei miasmi.
Chi grida al fuoco, trattato peggio di chi lo ha appiccato, che intanto può contare sulla lentezza della giustizia.
Alla violenza verbale, che ha sempre incredibilmente contraddistinto chi parla dei problemi di Battipaglia, la città ha reagito ancora pacificamente con due orizzonti principali: tener alta l’attenzione sui problemi e ritrovarsi insieme per ripartire più uniti e numerosi.
Intanto, nel Day After, le promesse ci attraversano come radiazioni, mentre all’orizzonte della memoria ancora si scorgono le nuvole nere di incendi irrisolti. (Alfredo Vicinanza)

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