DISTANTIMAUNITI: I GIOVANI DI AC SI RACCONTANO
Domani sarà bellissimo
Siamo entrati nella fase 2 dell’emergenza Coronavirus, ma prima di arrivare a questo punto, ammetto di aver sottovalutato la situazione e le conseguenze che questo virus, arrivato da molto lontano senza alcun avviso, poteva causare.
Sono ormai più di due mesi che sto osservando le regole dettate dal nostro Governo come brava cittadina; all’inizio sembrava quasi un gioco, una cosa mai successa prima e devo ammettere che non è stato molto difficile. Stavo organizzando per il meglio le mie giornate, leggevo, facevo attività fisica, studiavo e cucinavo. Dopo una decina di giorni, quella che per me era una specie di “nuova avventura di vita” quasi per nulla difficile, è poi diventata dura, stressante. È da un po’ di tempo che non ho voglia di fare nulla, mi sento confusa, ho paura del futuro, di come cambieranno le cose a livello universitario ed economico. Ci sono stati giorni in cui non avevo idea di quando avrei potuto riabbracciare chi voglio e chi sempre mi manca.
Mi rendo conto che ciò che fino a poche settimane prima sembrava essere un film fantascientifico è poi diventata sempre più realtà e ciò tuttora è straziante. Penso spesso a chi sta in situazioni orribili, come donne che subiscono violenza domestica, persone disabili o depresse. Penso ai bambini che negli ultimi due mesi hanno subito il nervosismo dei genitori, alle famiglie povere abbandonate a loro stesse, agli anziani in solitudine. Per non dire dei parenti che non hanno potuto salutare i loro defunti.
Io invece sono fortunata, ho la mia famiglia, un tetto, cibo e calore.
Da domani ho deciso di mettermi in riga di nuovo, rendendo ogni giornata produttiva come se fosse la più importante, per combattere con più forza questo maledetto virus. Ciò che mi dà conforto è che tutto ciò che finora ho sempre dato per scontato domani sarà bellissimo. (D.)