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DISTANTIMAUNITI: I GIOVANI DI AC SI RACCONTANO

Desideriamo sguardi, non schermi

A causa del Coronavirus, negli ultimi mesi ci siamo ritrovati ad affrontare una realtà difficile, una vera e propria guerra, un po’ diversa dalle altre. Una guerra senza armi, silenziosa, fatta di pantofole e pigiami, ma tragica più di qualunque altra. Ci voleva il virus per farci vivere una guerra da raccontare ai nostri nipoti come hanno fatto con noi i nostri nonni. Una guerra che tuttora ci divide, arrivata senza preavviso e che sta portando con sé la nostra libertà, ma soprattutto la cosa più preziosa che abbiamo: la Vita. Tutto questo, in un modo o nell’altro, ha un senso. Tutto questo “male” ci servirà per capire cos’è davvero necessario e cosa, al contrario, è superfluo. Tutto questo ci sta facendo capire quanto è lungo un giorno, e quanto è importante avere una famiglia che ti ami. Il tempo passa velocemente e noi dobbiamo imparare a saperlo sfruttare al meglio, goderci ogni momento di felicità e di tristezza senza trascurare nulla.
È bello riscoprire noi stessi, è bello scoprire di avere nuove passioni ed è ancora più bello condividerle con la propria famiglia. Ci avviamo ormai verso le ‘riaperture’ degli spazi pubblici. Ma avevamo bisogno di tutto questo per capire che un metro di distanza è troppo e che una videochiamata non basta per colmarlo? O per trovare la tranquillità e la felicità nelle piccole cose, come nel leggere un libro o guardare un film sul divano con la propria famiglia?  Pian piano torneremo ad abbracciarci e a guardarci negli occhi e non dietro ad uno schermo, perché… Andrà tutto bene! (N.)

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