La CGIL salernitana chiede ai sindaci di assumere gli LSU
SALERNO – La CGIL salernitana tende la mano ai sindaci dei piccoli Comuni della Provincia, perché stabilizzino i lavoratori socialmente utili. Le realtà municipali con meno di 5.000 abitanti possono, infatti, chiedere che siano erogati contributi utili a consolidare le posizioni lavorative degli LSU, ai sensi della L. 296/2006.
Arturo Sessa – Segretario Generale della CGIL di Salerno – ed Antonio Capezzuto – Coordinatore del Dipartimento Mercato del Lavoro – formulano un auspicio e suggeriscono una via d’uscita: “Crediamo che un intervento sinergico tra il sindacato e le amministrazioni pubbliche che hanno in carico lavoratori socialmente utili possa rafforzare la rivendicazione dello svuotamento del bacino LSU”.
Dopo oltre vent’anni di utilizzazione precaria degli LSU presso gli Enti locali, con rinnovi contrattuali reiterati e mai garantiti, la CIGL chiede dignità lavorativa e riconoscimento professionale per circa 380 lavoratori socialmente utili, i quali non usufruiscono di copertura previdenziale e non beneficiano le misure spettanti al personale contrattualizzato della Pubblica Amministrazione.
Ad essere impegnati in nuove mansioni sono stati perlopiù i lavoratori socialmente utili, attraverso percorsi di formazione e riqualificazione professionale che, nell’assicurare la regolarità dei servizi essenziali per il cittadino, non hanno tuttavia assicurato la stabilità occupazionale. Si consideri che i lavoratori socialmente utili percepiscono un assegno erogato dall’Inps per attività socialmente utili inferiore ai 600 euro, oltre agli assegni per il nucleo familiare che, con la nuova convenzione, saranno elargiti a richiesta anche nel 2017.
Ora si torna di nuovo a sperare. Il 19 gennaio scorso è stata, infatti, firmata a Roma la Convenzione fra la Regione Campania e il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali per assicurare, con stanziamento di 33 milioni di euro, la continuità lavorativa alle 4.314 unità in servizio presso gli enti locali regionali. (g. f.)