Onde magnetiche supersoniche: l’Ateneo salernitano collabora ad una nuova scoperta per l’elettronica
FISCIANO – Come migliorare le prestazioni dei dispositivi elettronici convenzionali? Ci stanno pensando fisici ed ingegneri di tutto il mondo. Anche quelli attivi a Salerno. Sì, anche la prof.ssa Roberta Citro, in servizio nel Dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi di Salerno, ha preso parte al team di ricercatori condotto dal gruppo dell’Università di Tecnologia di Delft (TU Delft), in collaborazione con altri scienziati da Kiev, Lancaster e Nijmegen.
A segnalare la bella novità è un articolo pubblicato dalla prestigiosa rivista “Nature Physics”. Di che cosa parliamo? Parliamo delle onde di spin, le quali generano meno calore rispetto a quello generato per effetto Joule nelle correnti elettriche convenzionali. Si comprende bene la posta in gioco: le onde di spin sembrerebbero adatte ai dispositivi elettronici di ultima generazione, basati sulla magnonica, con una significativa riduzione di consumo di potenza. Al vaglio degli scienziati una nuova tecnica per generare delle onde magnetiche che si propagano in un materiale ad una velocità maggiore di quella del suono.
C’è di mezzo, dunque, il potenziamento prestazionale dei dispositivi elettronici. L’idea forte di sostituire le correnti elettriche con le onde, badando alle novità che emergerebbero sulle modalità di conduzione dei segnali nei dispositivi che portano informazioni. Si consideri che le onde sono “eccitazioni coerenti”: l’informazione può essere codificata sia nell’ampiezza che nella fase dell’onda. E si tenga anche conto del fatto che fenomeni ordinari nei processi ondulatori quali sono le interferenze e la diffrazione, consentirebbero la nascita di circuiti logici basati sulle onde, ossia di minuscoli elementi essenziali per le future applicazioni di elaborazione dei dati. Il primo bel risultato sarebbe la riduzione del consumo energetico. E ciò sarebbe possibile, dal momento che le onde viaggiano attraverso materiali con una resistenza inferiore rispetto a quella delle correnti elettriche. Vero è che la possibilità di generare e far propagare onde cosiddette ‘spin’ con impiego di luce è ancora tutta da verificare. Si confida nei ricercatori – anche quelli salernitani – con la certezza che la ricerca porterà nuove sorprese per l’elettronica a base magnonica. Ci toccherà fare un passo alla volta; la strada è quella buona. Il team internazionale di scienziati ha al momento generato onde magnetiche coerenti con lunghezza d’onda delle dimensioni di un nanometro usando impulsi di luce ultracoerenti che incidono su un antiferromagnete. Non è poco. Anzi. (g.f.)