La Chiesa salernitana promuove il patrimonio artistico locale: sintesi di fede e cultura nel progetto “Salerno Sacra”
SALERNO – Sarà presentato venerdì 30 settembre il Progetto “Salerno Sacra”, un’inedita occasione di riscoperta del patrimonio storico e artistico di appartenenza ecclesiastica da custodiare e valorizzare nella giusta chiave cristiana che promuove l’incontro tra l’umano e il divino attraverso la storia dell’arte.
Appuntamento alle ore 12.00 nel Salone degli Stemmi del Palazzo Arcivescovile in via Roberto il Guiscardo 2.
Sarà l’Arcivescovo Mons.Andrea Bellandi in persona, nel corso della conferenza stampa, ad illustrare le premesse e le finalità di una straordinaria progettualità a cui
l’Arcidiocesi ha aderito tramite la Fondazione di religione e di culto “Alfano I”.
E l’intento è incrementare i margini di fruibilità e valorizzazione di alcuni siti di proprietà di Enti Ecclesiastici. Parliamo ovviamente di quelli con preminente interesse storico-artistico e culturale presenti nella città dell’Irno.
Il progetto sarà attuato nella primavera del 2023.
Precisiamo che la Fondazione “Alfano I” è un Ente Ecclesiastico costituito dall’Arcivescovo in
data 13 giugno 2022 con la finalità di educare il popolo di Dio al gusto estetico facendo leva sulle mirabili testimonianze di arte sacra cristiana, proprio per poter promuovere una cultura umanistica che sia cristianamente ispirata.
Presieduta da Mons. Antonio Montefusco, ha inteso partecipare al progetto “Salerno Sacra” elaborato dalla “Salerno Opera srl Impresa Sociale”, il cui Consiglio di Amministrazione è composto dall’Ing. Antonio Ilardi (Presidente) e dalla Dott.ssa Mariateresa Bruno e dallArch. Cesare Elia in qualità di Consiglieri.
Sia chiaro: ci di occuperà non solo di tecnicismi gestionali. Anzi, partendo dalla gestione concreta del patrimonio storico-artistico dei beni appartenenti agli Enti Ecclesiastici dell’Arcidiocesi di Salerno – Campagna – Acerno, si vorrebbe illuminare la dimensione essenziale della fede di cui quelle testimonianze sono traccia eloquente, guardando in particolare al percorso storico e culturale della Chiesa locale. La fruizione dei beni e delle opere che compongono il ricco patrimonio ecclesiastico diventa dunque occasione di evangelizzazione, di elevazione spirituale, oltre che prassi consolidata di formazione umana e di conoscenza storica.
La Cattedrale, il Museo Diocesano, la Rettoria di San Giorgio ed il Tempio di Pomona. Sono questi i beni ‘sacri’ che nella fase di avvio saranno oggetto di cura e valorizzazione. Lo si farà potenziando la gestione – da parte di Impresa Sociale – delle attività e dei servizi di accoglienza dei visitatori. (g.f.)