Smania di drink e musica no stop a Battipaglia: ma ubriacarsi non è Natale
L’ubriachezza non è Natale, l’happyhour non è Natale. Il Natale è Dio che vive in noi, il Natale è accogliere tutti, soprattutto i deboli e gli indigenti. I cristiani e tutte le persone di buona volontà non possono restare inermi o indifferenti dinanzi all’ubriachezza ed al fracasso generato da musica ad altissimo volume.
In questi giorni si ripetono scene di ricerca spasmodica di drink e di ubriachezza per le vie della città.
L’alcol fa male. Di recente, nel corso di feste organizzate da giovani studenti, alcuni ragazzi sono finiti addirittura in coma etilico.
Il 24 dicembre scorso, per le strade di Battipaglia, abbiamo assistito a scene più o meno simili: giovani e adulti di oltre 50 anni, per ore ed ore, sono rimaste innanzi a pub, bar e circoli vari. Hanno bevuto per aspettare il Salvatore!
Questo non è divertimento, questo non fa bene alla società. Le strade e le piazze sono diventate delle discariche ed il rumore assordante della musica per oltre 10 (dieci!) ore consecutive ha disturbato la quiete di migliaia di persone che, invece, volevano attendere in maniera più sobria la nascita di Gesù.
È evidente che questo modo di vivere gli spazi pubblici non va bene, perché il sistema sanitario – preso da tante emergenze – si trova a dover occuparsi anche delle conseguenze nocive dell’ubriachezza.
L’alcol fa male, lo ripeto.
Nessun amministratore, organo o istituzione pubblica, religiosa e morale dice forte e chiaro che l’alcol fa male. Sì, l’alcol fa male alle singole persone come alla società intera, sotto diversi punti di vista.
L’Amministrazione comunale di Battipaglia può acconsentire al dilagare di questo malcostume?
La domanda vera resta, però, quella che abbiamo sentito risuonare in molte altre occasioni: che cosa possiamo fare noi?
Innanzitutto “si levi una voce” che dica in modo inequivocabile che l’alcol fa male. Occorre poi offrire momenti e luoghi in cui tutti possano festeggiare in modo sano. Bisogna infine promuovere percorsi di cittadinanza attiva, che stimolino l’attenzione e l’impegno per il bene comune, nella ricerca della legalità e nel rispetto delle regole del buon vivere quotidiano.
(Avv. Marcello Capasso – Coordinatore CS)