Clochard morta in strada a Battipaglia: CS scrive alla Sindaca Francese
BATTIPAGLIA – La recente morte della donna ucraina senzatetto avvenuta a Battipaglia lo scorso 31 gennaio per cause legate al freddo continua ad interpellare l’opinione pubblica.
Pubblichiamo la lettera che il laboratorio CS – a firma del suo Coordinatore Avv. Marcello Capasso – ha indirizzato all’attenzione della Sindaca di Battipaglia, dell’Assessore alle Politiche sociali, del Dirigente del Settore delle Politiche scolastiche e sociali e, per conoscenza, al Nucleo operativo della Protezione civile.
“Da tempo il laboratorio ‘Coscienza Sociale’ chiede di individuare una struttura, anche temporanea, che possa accogliere i senzatetto della nostra amata Battipaglia; la triste vicenda di questi giorni, ossia il decesso di Iryna Tjkhonona per cause connesse al freddo, ci deve spingere a fermare la strage degli invisibili. I clochard vivono ai margini della società, hanno spesso alle spalle una storia di solitudine, di problemi di salute, non riescono spesso a reinserirsi ed aspettano che qualcuno gli restituisca un po’ di dignità. Le attuali condizioni climatiche dovrebbero sollecitare l’amministrazione e tutte le persone di buona volontà a fare uno sforzo per consentire a queste persone di trovare un riparo ed evitare di fare la fine della povera Iryna. Non è sufficiente il lavoro prezioso degli operatori della mensa cittadina e delle parrocchie così come non basta il volontariato della Protezione civile che periodicamente cerca di raggiungere i clochard portandogli coperte, un po’ di indumenti e qualche pasto caldo. I poveri dovrebbero essere al centro delle attenzioni dell’amministrazione così come negli anni ’60 faceva il beato Giorgio La Pira il quale in una lettera inviata al ministro degli interni Amintore Fanfani nel 1953 scriveva testualmente: «Mi possono arrestare: ma non tradirò mai i poveri, gli indifesi, gli oppressi.» Seguendo il suo esempio la Giunta ed il Consiglio comunale individuino un luogo in cui i clochard possano ripararsi dal freddo, provvedere all’igiene personale e, in generale, vivere in modo dignitoso. Se si curano i deboli, si cura la città ed il suo benessere. ‘Coscienza Sociale’ da parte sua sosterrà tutte le iniziative volte ad accogliere ed integrare le persone emarginate, non autosufficienti e dedite spesso all’alcool. In attesa di un riscontro risolutivo o quantomeno di una comunicazione inerente l’inizio di un percorso inclusivo dei poveri, si augura buon lavoro.”
Avv. Marcello Capasso (Coordinatore CS)