Riuso dei beni immobili confiscati alla criminalità organizzata: pubblicato il Regolamento comunale
BATTIPAGLIA – È stato affisso ieri 14 febbraio all’Albo online dell’Ente locale il Regolamento comunale per l’acquisizione, la gestione ed il riutilizzo dei beni immobili confiscati alla criminalità organizzata.
Il testo è quello approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 8 del 16 gennaio scorso.
È il testo-bussola di riferimento per la corretta disciplina dei beni confiscati. Il Regolamento di fatto stabilisce i principi e disciplina le modalità, i criteri e le condizioni per l’acquisizione, la gestione e l’utilizzazione dei beni immobili confiscati.
Si parte dall’assunto che il Comune di Battipaglia promuove l’acquisizione, la valorizzazione ed il riutilizzo dei beni immobiliconfiscati alla criminalità insistenti nell’ambito del territorio comunale come strumento di sviluppo e di riscatto del territorio e di promozione, crescita e
rafforzamento della cultura della legalità e
della solidarietà. Lo si fa perseguendo finalità civiche e di utilità sociale ed inmodo tale da permettere alla comunità colpita dal fenomeno mafioso di riappropriarsi delle risorse illecitamente sottratte alla collettività.
Il Comune deve dunque conformare la propria azione amministrativa ai principi di legalità, uguaglianza, imparzialità, sostenibilità,
pubblicità e trasparenza.Di qui, l’adozione necessaria del Regolamento.
Si tratta di un atto di grande rilievo, giacché disciplina le modalità di riutilizzo dei beni immobili confiscati, prevedendo eventuali forme di collaborazione con le altre Istituzioni. Il regolamento detta norme ad esempio sulle competenze del Gruppo di Lavoro Tecnico
Interdisciplinare e sul funzionamento dell’Osservatorio di concertazione permanente sull’uso sociale dei beni confiscati alla criminalità organizzata. Vi si trovano in concreto le indicazioni sul procedimento di acquisizione al patrimonio dell’Ente esulle modalità di gestione dei beni confiscati, a seconda delle finalità istituzionali, di emergenza abitativa, senza escludere l’assegnazione a terzi per lo svolgimento di attività di utilità sociale. Non mancano inoltre regole sulla stipula del contratto di concessione, come sulla durata e rinnovo del contratto, tenuto conto anche degli obblighi ed oneri a carico dei concessionari, sulla pratica di intitolazione e memoria, per non dire della decadenza, revoca e risoluzione della concessione e ancora delle modalità di utilizzo del bene per finalità economiche, aggiungendo infine le indicazioni sulla tenuta e pubblicazione a carico dell’Ente comunale dell’Elenco dei beni confiscati acquisiti al patrimonio. (g.f.)