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Vulcani in Campania: a Fisciano un seminario per ascoltarli ed imparare a comprenderli


FISCIANO – Si terrà giovedì 20 aprile il Seminario “Forse faremmo bene ad origliare le conversazioni fra i vulcani napoletani”, promosso dal Dipartimento di Fisica dell’ateneo salernitano.
Il titolo – a dir poco suggestivo – si condensa in una battuta che poi una battuta non è, giacché è da recepire come un’utile indicazione di metodo che, lungi dal generare allarmismo, dilata il campo di osservazione dello spettro orografico locale, per meglio qualificare il monitoraggio del fenomeno vulcanologico in Campania tenendo conto delle interazioni sistemiche tra le ‘bocche’ ed i vari episodi correlati.
Appuntamento dalle ore 13:00 alle 14:00 nell’Aula P2 dell’Edificio F3 del campus di Fisciano. Si parte dalla constatazione ben illustrata nel comunicato stampa: “Vulcani vicini possono influenzarsi reciprocamente, ma entità e modalità di interazione rimangono poco chiare e manca un quadro generale per comprendere i processi coinvolti. I Campi Flegrei, che dopo un ventennio di sostanziale subsidenza sono in sollevamento dagli inizi degli anni 2000, e il Vesuvio distano fra loro solo 25 km e sono posti in un’area densamente abitata. Poiché fino ad ora non sono emerse chiare correlazioni tra le loro attività, qualsiasi indizio di interazione negli ultimi decenni, o anche solo qualsiasi intrigante coincidenza nella dinamica deformativa dei due vulcani, risulta di grande interesse.”
L’atteggiamento da coltivare dovrebbe essere quello di sempre: ascoltare la natura, per l’appunto ‘origliare’… Partendo dall’analisi di dati satellitari di deformazione del suolo, l’incontro – che è curato dalla prof.ssa. Antonella Amoruso – ruota, in concreto, attorno ad un’ipotesi che va verificata: l’attuale sollevamento dei Campi Flegrei è probabilmente causato dall’arrivo di magma in profondità e che anche la dinamica del Vesuvio ha subito cambiamenti intorno agli anni 2000. (g.f.)

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