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Regione Campania

Il servizio sanitario nelle periferie campane: arriva l’indennità alle farmacie rurali


NAPOLI – Arriva l’atteso e dovuto riconoscimento economico ai farmacisti in servizio nelle aree rurali della Campania. Il Consiglio regionale ha approvato nella riunione del 14 luglio scorso il testo unificato “Adeguamento della indennità di residenza in favore dei farmacisti rurali”.
La nuova normativa locale prevede un sostegno alle farmacie rurali, qualificandole come ‘presìdi fondamentali’ e lo sono di fatto soprattutto nelle aree interne della Campania, ma anche nei Comuni con meno di 3000 abitanti. Si pensi all’erogazione, da parte delle Aziende Sanitarie Locali, dell’indennità di residenza.
Veniamo a qualche numero, per comprendere la portata della circostanza.
Nella provincia di Salerno, ossia nelle sue aree interne o comunque periferiche, sono ben 93 i presidi periferici sui 257 attivi in regione. In particolare, 24 le farmacie in località fino a 600 abitanti, mentre salgono a 37 quelle in aree finoa 1.000abitanti. Nelle località finoa 2.000abitanti sono ben 121 le farmacie attive, mentre nellelocalità finoa 3.000abitanti sono 75.
Di qui, la giusta valutazione di potenziare il servizio rurale.
In provincia di Salerno, dai centri più piccoli ai grandi si va da un importo annuo fisso per fascia di € 240.000 a € 375.000 per un totale generale annuo per tutte le farmacie regionali di € 1.716.000.
Agli oneri derivanti dalla nuova legge pari ad un massimo di euro 1.750.000 si provvederà con le disponibilità del Fondo Sanitario Nazionale
assegnate alla Regione Campania, a valere sulle risorse iscritte alla Missione 13, Programma 1,
Titolo 1 del bilancio di previsione finanziario per il triennio 2023-2025 della RegioneCampania.
Ricordiamo che tale indennità, a far data già dal 1968, fu indicata quale necessità per incoraggiare nelle località interne e disagiate della Campania un presidio sanitario che, insieme al medico di base,possa garantire la tutela della salute pubblica. Siamo in aree che oggi come allora, inmolti casi, non raggiungono i 1000 abitanti, perlopiù lontane dalle direttrici di traffico e disviluppo, in assenza di ambulatori, poliambulatori, consultori familiari, centri
diagnostici e ospedalità.
Oggi, alla luce anche del crollo demografico, è necessario adeguare il contributo alle
farmacie rurali, pensando alle situazioni di disagio nelle zone marginali, agli anziani e alle fasce deboli, per non parlare del ristretto volume d’affari delle piccole farmacie.
Il Presidente Vincenzo De Luca ha dichiarato:
“Le farmacie rurali rappresentano un presidio sociale e sanitario di grande importanza soprattutto nelle aree dove si registrano carenze di medici di famiglia, e sono punti di riferimento indispensabili nei territori.”
Non risulta peraltro che nel Sistema Sanitario Regionale esistano operatori del comparto sanitario chepotrebbero offrire servizi ‘speciali’ come quelli dei farmacisti rurali. Si tratta di esperti farmacisti, qualificati con laurea, che, presenti sul territorio, conoscono le realtàsocio-assistenziali delle aree in cui svolgono l’attività farmaceutica. (g.f.)

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