Uniti per la legalità e l’integrazione sociale
BATTIPAGLIA – Un mese fa “CoscienzaSociale”, laboratorio socio-politico dell’Azione Cattolica di Sant’Antonio di Padova gridava alla città “Basta risse!”. Purtroppo ieri sera si è verificato un altro grave episodio, terminato con il ferimento di un giovane con cocci di bottiglia e, pare, anche con un coltello.
Non va bene, non va assolutamente bene.
L’Azione Cattolica invita tutti a ritrovare la calma, a lavorare per rasserenare la città, a tranquillizzare le persone coinvolte nelle risse perché non si può vivere con rabbia ricercando la vendetta.
In questo momento è necessario garantire la presenza delle Forze dell’ordine. Alcuni decenni fa, negli anni ’80-’90 c’erano i posti di blocco che le Forze dell’ordine effettuavano in tanti incroci della città sia per evidenziare la presenza dello Stato che per debellare fenomeni criminosi; i posti di blocco servivano anche come controllo della regolarità dell’utilizzo dei motocicli.
Oggi via Italia è spesso percorsa a tutta velocità da monopattini elettrici senza che nessuno faccia nulla, mettendo a rischio l’incolumità dei passanti.
Nel 2023 ci sono stati pochi posti di blocco ed è inutile, oltre che inopportuno, invocare la presenza dell’Esercito in città come Battipaglia o Eboli in cui ci sono le caserme di Carabinieri, Polizia, Guardia di finanza, oltre che la Polizia locale che da anni è addetta anche all’ordine pubblico.
Ed allora, non è possibile che non si riesca a controllare e pattugliare il centro cittadino dove in estate ci sono stati due episodi di accoltellamento.
È prioritario un coordinamento effettivo tra le Forze dell’ordine presenti sul territorio per dividersi le ore e le zone di controllo e garantire alla cittadinanza di poter compiere una passeggiata al centro senza aver paura di imbattersi in una rissa tra giovani.
D’altro canto, tutte le agenzie educative (la Chiesa cattolica con le associazioni ed i movimenti laicali, il mondo dello sport, della danza, del teatro, ecc.) scendano in campo per dire a tutti e, soprattutto, alle persone coinvolte nelle risse che la violenza non deve mai prevalere, che bisogna impegnarsi nella ricerca del dialogo e della pace.
Le agenzie educative si adoperino per un’effettiva integrazione tra italiani e stranieri, perché siamo tutti fratelli e sorelle!
È il caso, poi, che anche i responsabili religiosi e civili di tutte le comunità straniere invitino i connazionali inclini alle risse ad evitare la violenza.
Infine, l’Amministrazione comunale realizzi centri di aggregazione sociale e di incontro culturale tra i giovani; allestisca nuovi impianti ricreativi e sportivi; si impegni in progetti di legalità ed utilizzi una quota dei fondi pubblici per potenziare le politiche di recupero e riscatto giovanile.
(Avv. Marcello Capasso – Coordinatore CS)