Povertà, lavoro e migrazioni: la Caritas campana presenta il dossier annuale
NAPOLI – È tempo di aggiornare il Dossier regionale sulle povertà 2023, guardando allo scenario campano in cui vecchie e nuove povertà vanno ricomponendo uno stato di cose non certo rasserenante. E proprio in Campania, laddove era alto il numero delle famiglie affidatesi al Reddito di Cittadinanza, venuto poi meno il sussidio a seguito del cambio normativo, si torna ora a parlare di ‘povertà assoluta’.
È solo uno degli aspetti emergenti dal Dossier 2023, che sarà presentato venerdì 17 novembre alle ore 10.00 ad Aversa, presso l’Aula Magna del Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli.
Curato dalla Caritas Campania, il Dossier non è solo una raccolta asettica di dati numerici e di rapporti statistici, bensì offre una lunga ed articolata constatazione delle cose attuali in tema di povertà, così come sono state rilevate nell’ultimo anno, con sguardo cristiano, negli osservatori attivi nelle 19 diocesi campane, con il proficuo contributo sia del clero sia del laicato.
Si tratta sì di un documento consuntivo, ma anche di una traccia da cui partire per elaborare una riflessione ed una niova strategia di azione pastorale nei micro-contesti territoriali. Ed in Campania i ‘fronti’ di intervento sono presto configurabili associando la dimensione della povertà a fattori critici quali quello del lavoro carente e dei numerosi infortuni in ambito professionale, come anche guardando al fenomeno della disoccupazione giovanile e a quello dell’immigrazione irregolare.
Riportiamo di seguito quanto P. Antonio De Luca (Vescovo Delegato per il Servizio della Carità della Conferenza Episcopale Campana) scrive nell’Introduzione:
«Non distogliere lo sguardo dal povero» (Tb 4,7), è il tema scelto da Papa Francesco per la VII Giornata Mondiale dei Poveri. Nel Messaggio scritto per questa occasione il Papa afferma che “É facile, parlando dei poveri, cadere nella retorica. È una tentazione insidiosa anche quella di fermarsi alle statistiche e ai numeri. I poveri sono persone, hanno volti, storie, cuori e anime. Sono fratelli e sorelle con i loro pregi e difetti, come tutti, ed è importante entrare in una relazione personale con ognuno di loro”. Partendo da questa esortazione il Dossier regionale sulle povertà, realizzato annualmente da circa un ventennio dalla Delegazione Regionale Caritas, non si pone l’obiettivo di mostrare statistiche o numeri, ma piuttosto vuole far emergere il volto e le storie delle persone che si rivolgono quotidianamente alle Caritas della Campania in cerca di aiuto. Si tratta di un lavoro collegiale, che attualmente coinvolge 19 diocesi nella raccolta dei dati nei Centri di Ascolto, ma soprattutto le vede impegnate quotidianamente ad essere vicine a chi soffre, a chi è solo, a chi sente di aver perso la speranza.
Nel dossier ci troviamo a testimoniare, purtroppo ancora una volta, nuove forme di povertà che si sommano a quelle già raccontate in precedenza. Il pensiero non può non andare alle popolazioni che vivono in luoghi di guerra, che fuggono dalle loro case nella speranza di un futuro migliore per loro e, soprattutto, per i loro figli, ma con il desiderio forte nel cuore di poter ritornare alla propria terra. Senza dimenticare le tante parti del mondo in cui milioni di persone sono private ogni giorno di un’esistenza dignitosa e di un futuro sereno, quest’anno raccontiamo in particolare l’accoglienza offerta alle donne ed ai bambini fuggiti dagli orrori della guerra in Ucraina. Come Chiesa continueremo ad offrire la nostra accoglienza ed il nostro sostegno a chiunque viva tali tragedie, senza mai tralasciare qualsiasi tentativo affinché possa affermarsi la pace e la giustizia sociale ovunque nel mondo.
Parlando di povertà in Campania non si può non parlare della piaga del lavoro. Un lavoro che non solo manca, con tassi di occupazione da anni sempre tra i più bassi in Italia, ma che vede tante ingiustizie sociali perpetrarsi di continuo. Da una retribuzione non commisurata al lavoro svolto per cui sempre più spesso si deve parlare di lavoro povero, alla precarietà, al lavoro nero, alle tante vittime di incidenti sul lavoro a causa del mancato rispetto delle norme di sicurezza. Per non parlare infine delle enormi differenze retributive e di possibilità di impiego che vedono le donne fortemente discriminate rispetto agli uomini.
A tal proposito è d’obbligo ricordare le parole di san Giovanni Paolo II, richiamate anche da Papa Francesco in occasione della VII Giornata Mondiale dei Poveri: «Primo fondamento del valore del lavoro è l’uomo stesso. […] L’uomo è destinato ed è chiamato al lavoro, però prima di tutto il lavoro è “per l’uomo”, e non l’uomo “per il lavoro”» (Laborem exercens, 6).
A queste difficoltà i giovani della Campania, soprattutto coloro che hanno un livello di istruzione medio-alto, rispondono andando via in cerca di un futuro migliore, lasciando la loro regione a malincuore, ma con la speranza che i tanti anni di sacrificio impiegati a studiare, possano essere fattivamente impiegati altrove. Del resto, la piaga dei Neet nella regione è in continua crescita. Si tratta di giovani dai 15 ai 34 anni che non studiano, non lavorano e non fanno formazione. Sono ragazzi sospesi in un presente vuoto e senza la possibilità di un futuro diverso.
Così la popolazione della Campania ogni anno continua a diminuire, non solo per tassi di natalità sempre più bassi, ma soprattutto per tante migrazioni verso il Centro-Nord del Paese e verso l’estero. E la Campania è una terra sempre meno attrattiva anche per gli stranieri, che la considerano regione di transito verso lidi migliori. Lo dimostrano il numero delle presenze regolari che negli ultimi anni sono costantemente calate.
Esiste poi un’ulteriore questione che riguarda zone della penisola con precise criticità che andrebbe affrontata con interventi mirati, in cui facciano finalmente rete la politica, la Chiesa, il terzo settore e la comunità tutta. Si tratta della condizione in cui versano le aree interne, fortemente presenti in Campania, per le quali è stato realizzato un approfondimento presentato in questo dossier.
Considerando lo scenario emerso, non meraviglia che la Campania in questi anni sia stata la regione con il maggior numero di nuclei percettori del Reddito e della Pensione di Cittadinanza. I cambiamenti legislativi a riguardo hanno però fortemente modificato la situazione, infatti circa 36.950 famiglie sono decadute dal diritto da agosto scorso. Per tante di loro la misura del Supporto per la formazione e il lavoro appare un cammino troppo complesso e difficile da realizzarsi. Pertanto, sembra nuovamente spalancarsi la porta della povertà assoluta.
Il dossier è la testimonianza che in tante difficoltà le Caritas diocesane della Campania, che sono espressione delle Chiese particolari della regione, sono presenti ogni giorno sui territori e non disattendono il loro mandato, spesso realizzando anche una vera e propria sostituzione nei confronti delle istituzioni, che non è certo il loro compito. Il desiderio è quello di testimoniare l’amore di Cristo attraverso l’aiuto realizzato verso coloro che sono in difficoltà, cercando sempre di lavorare in rete con tutte le altre agenzie sociali del territorio.
Desidero infine ringraziare tutte le sorelle ed i fratelli che con il loro sacrificio quotidiano non solo hanno permesso la realizzazione di questo dossier, ma soprattutto hanno consentito di fornire tante risposte a tutti coloro che hanno chiesto aiuto.”