Al Cinema con l’AC: idee e valori sul grande schermo dei Serroni
BATTIPAGLIA – Metti una sera al cinema… Dove? In parrocchia!
Sì, proprio così. Parte il primo cineforum nel Quartiere Serroni: un esperimento mai prima realizzato, siglato dall’Azione Cattolica della Parrocchia “S. Antonio di Padova” per incontrare i giovani ed i meno giovani, allo scopo di condividere con loro la riflessione su alcuni temi d’attualità come l’integrazione, la legalità, l’ambientalismo.
Si parte mercoledì 2 maggio con il film “Il sapore della vittoria” di Boaz Yakin (2000); si prosegue il 23 maggio con “I cento passi” di Marco Tullio Giordana (2000); si chiude il 19 giugno con “Biùtiful Cauntri” di Calabria-D’Ambrosio-Ruggiero (2007).
Per ciascuna delle tre serate l’appuntamento è nel Teatro parrocchiale alle ore 20.00.
Tre serate all’insegna del buon cinema, quello che interroga e fa riflettere, puntando ai problemi che più agitano la cronaca e interpellano la coscienza cristiana.
I soci di AC, da credenti in cammino lungo le vie dell’oggi, spengono le luci in sala per far scorrere scene e drammi della società sul grande schermo parrocchiale.
Giovani e adulti, amici e famiglie hanno in tal modo una chance in più per incontrarsi e trascorrere tre serate diverse.
Organizzato col fattivo interessamento del laboratorio socio-politico “CoscienzaSociale”, attivo proprio nell’AC parrocchiale, il Cineforum vorrebbe essere un modo semplice e creativo per approfondire attraverso il linguaggio cinematografico alcune tematiche ‘forti’ e commentarle alla luce del messaggio cristiano.
Così Rosa De Blasio, Presidente parrocchiale di Azione Cattolica, spiega le ragioni dell’iniziativa: “Perché abbiamo pensato ad un cineforum per affrontare tematiche importanti ed attuali quali integrazione, legalità e tutela dell’ambiente? A quanti ci hanno posto questa domanda, perché magari ritengono questo metodo di riflessione e discussione costruttiva collegato alla proiezione di un’opera cinematografica ormai obsoleto, rispondiamo che, di fatto, viviamo nella società dell’immagine, per cui veicolare un messaggio e stimolare un dibattito culturale attraverso e intorno ad una storia raccontata in fotogrammi d’autore contribuiscono sicuramente alla formazione di una coscienza critica in chi vi partecipa. Ed è risaputo quanto formazione e crescita della persona stiano a cuore all’Azione Cattolica”.
L’associazionismo cattolico riscopre dunque – nelle nuove forme suggerite dalla mediazione tecnologica – la bella tradizione del cinema sociale, quella che, nel secolo scorso, riempiva le sale parrocchiali e nel tempo, fino ad oggi, ha stimolato una nuova consapevolezza del laicato organizzato. (g. f.)