Al cinema, guardando ai problemi sociali: un’iniziativa dell’Azione Cattolica
BATTIPAGLIA – È stata inaugurata ieri 28 ottobre la rassegna “Venerdì al Cinema”.
Promossa ed organizzata dai Settori Adulti e Giovani di Azione Cattolica, l’iniziativa contribuisce ad animare la comunità della parrocchia ‘San Gregorio VII’, da sempre attenta al vissuto familiare dei credenti e alla dimensione sociale del quartiere. Diciamolo subito: quello che si articolerà di settimana in settimana fino a fine novembre è un cineforum parrocchiale che è più di un cineforum parrocchiale. Diremmo che è un piccolo esperimento di estroversione pastorale, facendo sintesi tra fede e cultura, allestito con passione per gustare e condividere – attraverso il linguaggio cinematografico – la lettura cristiana del tempo presente. Non è una novità. Si era partiti qualche anno fa, collaudando pian piano una formula vincente. La pandemia, con le sue restrizioni, ha frenato tutto. Ma oggi si riparte dalla terza edizione.
La guerra ed i diritti umani, la società multietnica ed il divario sociale, la ricchezza e le povertà il precariato occupazionale e le nuove schiavitù. Sono alcune delle sollecitazioni che ci attendono sul grande schermo, come è apparso sin dalla prima serata.
Le prossime ‘visioni’ sono in programma per il 4, l’11, il 18 e 25 novembre. Appuntamento alle ore 19.45 nel Salone San Giuseppe. L’ingresso è libero. Al termine di ogni proiezione è previsto un momento di dibattito. Di qui il pretesto per riscoprire il cinema come occasione di analisi e confronto sui temi di maggior rilevanza sociale, politica e culturale a fronte delle non poche sfide che, su scala locale e planetaria, interpellano il laicato organizzato. Nella locandina – diffusa nel quartiere e via social – non ci sono i titoli di riferimento per ciascuna proiezione, bensì un breve cenno alla problematica trattata. È una provocazione. La certezza è quella che da tempo rincuora i promotori: una sequenza scenica, una battuta, un lieto fine o un tema scelti dal regista possono diventare l’opportunità di intraprendere nuovi percorsi di cittadinanza attiva. Non da soli, per l’appunto da cattolici. (g.f.)