Battipaglia, locale confiscato alla criminalità:il Comune pensa ad un centro polivalente
BATTIPAGLIA – C’è un bene immobile confiscato alla criminalità organizzata in via Marconi. L’Ente comunale ha indetto un’istruttoria pubblica per individuare enti e associazioni cui assegnarlo. La gestione sarà a titolo gratuito, ai sensi dell’art.48 c.3 lett. c) del Codice Antimafia. Il fine è realizzarvi un centro polivalente per attività culturali e sociali. Leggiamo nell’Avviso pubblico: “Il Lotto 2 è formato da due unità immobiliari all’interno di un unico edificio di tipo residenziale sito alla Via Marconi, quartiere Taverna, e si sostanzia in un locale terraneo di circa 400 mq. oltre ad un locale interrato, sottostante al pianoprimo, di pari superfice, entrambi dotati di accessi diretti dalla via pubblica, il tutto in un contesto di condominio stabilmente abitato.
L’idea-progetto ruota intorno al riuso ai fini sociali dei suddetti beni confiscati, come anticipato, si è tenuto conto sia delle caratteristiche intrinseche ed estrinseche degli stessi (il locale era un ex laboratorio di analisi), che delle risultanze delle manifestazioni diinteressepresentate dagli ETS durante la fase di consultazione/co-progettazione. Proprio da questa fase sono emersi bisogni trasversali che coinvolgono sia la dimensione sociale che quella sanitaria,dimensione quest’ultima che proprio durante la recente esperienza pandemica, si è mostrata carente sotto più profili, attesa la straordinarietà sia dell’evento che degli effetti prodotti. Avvicinare i cittadini ai servizi sociali e di cura dellapersona diventa un’impresa difficile per un Paese in cui, ad esempio, gli over 65, nei prossimi trent’anni, potrebberoraggiungere il 34,5% della popolazione, oppure dove la gestione della condizione di malattia cronica, dell’accesso allecure, dell’integrazione socio-sanitaria diventa presupposto fondamentale per la tutela concreta del diritto alla salute.
Dopo la pandemia, l’isolamento e l’esclusione sociale sono divenute tematiche che hanno toccato tutte le fasce d’età: i bambini e i giovani, a cui è stata negata la socialità, le famiglie, in particolare quelle straniere o con presenza di disabili, i nuovi “poveri” sorti a seguito della perdita di lavoro, gli anziani quali soggetti fragili costretti ad un isolamento ancora maggiore. La pandemia ha altresì accelerato di 5-10 anni i processi di digitalizzazione della società che, in tal caso, è divenuta a sua volta una discriminante su cui è necessario operare per favorire il diritto di accesso aiservizi e alle cure, soprattutto per gli anziani o per i cittadini in condizioni di svantaggio sociale o culturale. Altro tema complesso e articolato è quello del supporto ai ‘caregiver’ familiari, per i quali è necessario garantire una adeguata reteintegratadi servizi.”
È chiaro poi che i bisogni, che sono comunque molto diffusi, non sempre sono gli stessi per chiunque, così come possono essere le risposte offerte dal territorio. Diciamo allora che la conoscenza approfondita del territorio e dei suoi bisogni, ma anche delle opportunità attivabili, è il valore aggiunto che il Terzo settore può apportare alla progettualità condivisa.
Ancora leggiamo nell’Avviso comunale: “Da questo punto di vista l’idea/progetto definita per il riuso del Lotto 2 mira a creare quel luogo di incontro e di sintesi atto a rispondere in maniera coordinata a bisogni specifici e complessi, come accade per la medicina di prossimità, intesa quest’ultima quale insieme delle misure e delle strutture sanitarie e sociali predisposte per l’assistenza deicittadini, integrate in una rete di servizi territoriali, con il fine di curare e prevenire le malattie e di promuovere lasalute sociale; un centro/spazio polivalente dedicato alla prevenzione, alla cura della persona, all’assistenza sociale esocio-sanitaria.”
Parliamo dunque di un locale piano terra e di un locale interrato, entrambi di mq. 400.
Chi può partecipare al bando? Ci si rivolge tra l’altro alle organizzazioni di volontariato, alle associazioni di promozione sociale, agli enti filantropici, alle imprese sociali, alle cooperative sociali, alle reti associative, alle società di mutuo soccorso, alle associazioni, alle fondazioni.
C’è tempo per aderire fino a lunedì 2 settembre 2024, facendo pervenire la propria istanza di partecipazione all’Ufficio di protocollo dell’Ente comunale in Piazza Aldo Moro. (g.f.)