Battipaglia per la ripartenza: la sindaca Francese accoglie la proposta CS e pensa di istituire un Fondo Covid
BATTIPAGLIA – Primo consiglio comunale in diretta streaming. Si è riunito a distanza, lo scorso giovedì 14 maggio, il ‘parlamentino’ cittadino, per via dell’emergenza sanitaria in corso. Se questa è una novità, la vera notizia è un’altra: la sindaca Cecilia Francese ha letto una relazione di undici pagine incentrata sull’attuale stagione storica, trattandosi di una riunione monotematica sull’Emergenza Covid 19. Il Capo dell’Amministrazione comunale ha voluto rendicontare sulle soluzioni e sulle misure adottate per fronteggiare la crisi, con riguardo alla messa in sicurezza dei cittadini e degli ambienti e alle iniziative di sostegno sociale ed economico promosse in città. Ha inoltre illustrato alcune iniziative a sostegno delle piccole realtà commerciali del territorio locale, in attesa di avere conforto di fattibilità con il Decreto Rilancio al varo del Governo.
E la Sindaca Francese ha voluto, anche se indirettamente, rispondere alla sollecitazione di CS, il laboratorio socio-politico dell’Azione Cattolica, che suggeriva l’istituzione di un Fondo Covid comunale. Così la Francese in un passaggio della sua relazione: “Il problema delle piccole attività che corrono il rischio di non riaprire è drammatico. Corriamo il rischio che un settore determinante per l’economia battipagliese finisca irrimediabilmente in ginocchio. E a nostro avviso dobbiamo stare anche attenti al fatto che in questa situazione di crisi possa affermarsi il fenomeno dell’usura, dietro al quale sappiamo che si nasconde la criminalità organizzata. Per questo stiamo valutando di istituire un fondo comunale , dell’importo che riusciamo a ricavare nel nostro bilancio (50.000/100.000 euro) a cui le piccole attività commerciali e artigianali messe in difficoltà dagli effetti delle iniziative assunte per frenare il contagio, possano attingere, secondo criteri che stabilirà il Consiglio Comunale con apposita regolamentazione, per le spese di riapertura. Una somma che in altri comuni, che hanno provato ad adottare questo provvedimento, è a fondo perduto. Da noi che non possiamo permetterci questa possibilità per le questioni di bilancio che dicevamo, potrebbe essere un prestito da restituire in comode rate a partire da secondo/terzo anno e senza interessi. Un prestito legato alla ripresa quindi, che potrebbe essere utilizzato per la sanificazione dei locali, per le spese inevitabili di riapertura.”
Per fronteggiare la fase della ripartenza, si conta infine di istituire una task-force, che sarà composta dalla Sindaca, dai capigruppo consiliari e dai dirigenti dell’Ente, supportata di volta in volta dagli assessori comunali competenti per materia. (g.f.)
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