Contrastare il caporalato in Campania: il Tavolo regionale cerca sintesi tra istituzioni e società civile
NAPOLI – “Conoscere i territori. Campania inclusiva: cosa dicono i dati?” È il tema del primo dei cinque incontri in programma per oggi 23 febbraio sul tema del caporalato e dello sfruttamento lavorativo. Appuntamento dalle ore 10.00 alle ore 1200 in modalità virtuale.
L’immagine di lancio è quella di un puzzle tematico per ricomporre – ma non è solo un esercizio di fantasia – la parola CA-PO-RA-LA-TO è la varietà delle dimensioni proprie di una piaga lacerante il tessuto socioeconomico in Campania.
Ce lo siamo detti più volte: il caporalato va affrontato su più fronti e quest’iniziativa regionale mira ad organizzare la risposta delle istituzioni e della società civile.
Il Tavolo Regionale, che si è insediato il 13 dicembre scorso, inaugura così la sua missione pubblica. Lo fa attraverso 5 incontri tematici per allestire momenti di approfondimento comune.
È noto peraltro che la Regione Campania è partner del Programma “Su.Pr.Eme. Italia – Sud Protagonista”, teso a superare le emergenze del grave sfruttamento lavorativo e della marginalità sociale degli stranieri.
Stando agli indirizzi normativi europei e nazionali, i componenti stabili del Tavolo sono i referenti di tutte le istituzioni e degli organismi pubblici coinvolti nella gestione e nel contrasto al fenomeno. Che cosa vorrebbero fare?
Cinque sono le azioni da compiere: 1) interrogare i territori; 2) orientare in senso costruttivo e dialogico il confronto;3) costruire e rafforzare relazioni e meccanismi virtuosi; 4)creare spazi collettivi e costanti di governance elaborativa tra tutti gli attori del processo; 5)attivare filiere ed azioni di cambiamento ad approccio multidisciplinare e pluridimensionale.
Ce n’è abbastanza, a quanto pare, per implementare una strategia multidimensionale di largo respiro per arginare il problema. Vedremo.
Dopo l’istituzione del Tavolo regionale di Contrasto al Caporalato, chi vi siede intende ampliare l’area delle conoscenze finora acquisite per potenziare le azioni di contrasto, cioè scegliere le strategie giuste ed applicarle ai contesti territoriali.
Ad essere interpellati nei cinque incontri sono i referenti individuati dagli Enti che hanno realizzato, o che stanno portando avanti, iniziative nel settore.
Quanti intendano intervenire con un proprio contributo possono prenotare l’intervento alla segreteria del Tavolo, facendo pervenire, se lo si vuole, una scheda di sintesi dell’esperienza realizzata.
Attenzione focalizzata sull’identificazione delle strategie comuni per rafforzare le azioni intraprese a livello territoriale e nazionale.
Si inizierà dall’analisi del territorio campano, modulando dati e osservazioni intorno ai fenomeni dell’immigrazione e dello sfruttamento lavorativo.
Il 23 marzo ci si rivedrà intorno al tema “Il contrasto istituzionale. Politiche di contrasto: quali e attuate da chi?” Saranno studiate la normativa, le azioni, i programmi, i progetti ed i servizi per l’emersione, la tutela e la prevenzione.
Il 13 aprile 2022 si prosegue sul tema “Rete agricola di qualità e filiera produttiva agroalimentare. Rafforzare la Rete del Lavoro Agricolo di Qualità: a che punto è la ReLAQ in Campania? Ci si soffermerà sull’esperienza ReLAQ nelle cinque province, sui requisiti di adesione, sulle criticità, nonché sulle proposte per incentivare l’adesione alla rete.
Il 18 maggio 2022si parlerà di “Intermediazione domanda/offerta lavoro. Lavoro: quali spazi dall’irregolarità alla dignità?”
Sotto i riflettori è la realtà del sommerso sul territorio, per capire come attivare gli strumenti efficaci di raccordo tra domanda e offerta, imprenditorialità, pensando all’avvio di start up sostenibili, etiche e di qualità.
Si chiude il 22 giugno 2022 con il tema “Servizi socio-sanitari, alloggi, foresterie temporanee, trasporti e reinserimento lavorativo
TO rights from needs: un modello campano è possibile?” Saranno presentate le Linee Guida in materia di identificazione, protezione e assistenza alle vittimedi sfruttamento lavorativo in agricoltura e gli standard di intervento.(g.f.)