Contro l’abusivismo a Campolongo: ruspe pronte all’azione
EBOLI – O le abbattono loro o provvede il Comune a farlo. Non c’è più tempo. La Giunta comunale presieduta dal Sindaco Massimo Cariello dispone le ultime fasi amministrative per dare il via agli interventi anti-abusivismo nella periferia ebolitana. Stanziati ben 230mila euro quale fondo finanziario massimo da investire nell’area estesa dalla Marina di Campolongo allo svincolo autostradale.
I proprietari delle cinque abitazioni abusive da tempo denunciate e ispezionate dai Carabinieri nella zona litoranea di Eboli non hanno più ‘chance’: dovranno ‘liberare’ l’area su cui anni fa avevano abusivamente eretto le loro abitazioni. I proprietari – quattro cittadini di Eboli ed uno di Afragola – non hanno più margini per ridisegnare in tribunale un destino diverso per i cinque edifici: concluso l’iter burocratico, anche quello giudiziario è giunto al termine con tanto di sentenze sfavorevoli emanate nei tre gradi di giudizio. L’esecutività intrinseca del provvedimento amministrativo ablatorio diventa ora esecutorietà, sicché l’ingiunzione non dà adito ad equivoci: le case devono andar giù.
La Procura della Repubblica di Salerno ha infatti autorizzato il Comune a procedere: si passa dunque alle ruspe. Se i privati non prenderanno iniziativa affidando i lavori di demolizione a ditte di loro fiducia, provvederà l’Ente comunale a farlo, con tanto di obbligo al risarcimento dei danni per occupazione illecita di demanio pubblico. L’Amministrazione comunale passa intanto al setaccio altre destinazioni d’uso edilizio. Motivo di apprensione per i malfattori; segno d’incoraggiamento per molti altri onesti ebolitani che ancora ricordano quel che accadde nel settembre del 1998, quando l’allora sindaco Gerardo Rosania,
dopo trent’anni di battaglie ambientaliste e di ‘vuoto’ istituzionale, salendo lui stesso sui bulldozer, aiutò l’Esercito ad abbattere ben 73 abitazioni abusive in sei chilometri di fascia litoranea. Le ruspe torneranno a breve in azione: l’impegno per la legalità continua. (g. f.)
