Discarica tossica in via Lettonia: il video-documentario
BATTIPAGLIA – Il video-documentario, girato dai volontari CS il 26 gennaio 2018, attesta l’esistenza di una discarica di rifiuti solidi urbani lungo via Lettonia, strada interpoderale del Comune di Battipaglia che, nel tratto finale al confine con il Comune di Bellizzi, prima di raccordarsi con la via Antica, svolta in una stretta ansa a ridosso del torrente Vallemonio, affluente di destra del fiume Tusciano, anch’esso assai inquinato.
La discarica – come è possibile visionare nel filmato – è stata incendiata da ignoti e, al momento della ripresa, emette ancora fumo. E, purtroppo, non solo quello: ad essere ridotte in cenere sono state gomma, lattine, plastica, sicchè le esalazioni tossiche contribuiscono a complicare la circostanza.
Per non dire dei sacchetti di immondizia che sovente costellano la carreggiata e la presenza di rifiuti tossici (come l’amianto) che spesso fanno bella mostra di sé in via Lettonia. Da anni il laboratorio “CoscienzaSociale” monitora quest’area periferica, denunciando all’Amministrazione battipagliese la persistenza del degrado ambientale ed il silenzio negligente della politica locale.
Vale la pena di ricordare che sia la bonifica del corso d’acqua sia la messa in sicurezza dell’adiacente arteria stradale – per l’appunto l’asse viario di via Lettonia/via Antica – furono oggetto di un protocollo d’intesa tra l’Amministrazione Volpe e la neonata Amministrazione Francese, uno dei primi atti di quest’ultima. E corre obbligo di constatare che, malgrado siano trascorsi quasi due anni, tale documento resta lettera morta.
Quella di via Lettonia è solo una delle tante microdiscariche che tappezzano il territorio battipagliese e che – giorno dopo giorno – ne compromettono l’equilibrio.
Da via Europa a via Francia nella zona industriale, risalendo la zona della Castelluccia e, ridiscendendo in via Esperia, per ritornare, tra i numerosi casi, alla nuova rotatoria del viadotto ANAS tra via Garda e viale Vicinanza, come pure in via Vercelli o in via Valsecchi. Zone ‘rosse’ di una città che, assuefatta per via olfattiva ai miasmi, pare abbia accomodato anche l’organo visivo ai sacchetti selvaggi rilasciati in strada.
Il reiterato allarme che negli ultimi tempi riaccende sempre nuove emergenze sul fronte ecologico rafforzano la convinzione che a Battipaglia, più che un’emergenza, s’è consolidata – nella varietà duratura e nella complessità fattoriale delle sue manifestazioni critiche – una vera ‘questione ambientale’ che, in quanto tale, esige approcci politici strategici insieme a una diffusa consapevolezza popolare. (Giuseppe Falanga – Dino Rosalia)