DISTANTIMAUNITI: I GIOVANI DI AC SI RACCONTANO
Riappropriarsi del tempo
Nei giorni della domiciliazione fiduciaria imposta dal Governo per contenere il contagio da Coronavirus, abbiamo imparato a dare valore al tempo, un qualcosa che fino a qualche anno fa veniva trascurato in quanto considerato un concetto astratto, non tangibile e quasi invisibile agli occhi delle persone. Quanto tempo abbiamo perso, quante cose abbiamo rimandato per mancanza di “tempo”, quanti “vabbè, tanto c’è tempo”, quanti “adesso non ho tempo”, quanti “non perdiamo tempo” abbiamo dovuto dire prima di dare il giusto peso a questo concetto?
Prima che scoppiasse la pandemia, tutto si dava per scontato: chiedere “scusa”, un semplice abbraccio, un banale ma importante “ti voglio bene”… e adesso che di tempo ne abbiamo poco, chi ci riporta indietro per rimediare ai nostri errori? Adesso fermiamoci a riflettere, proprio come ha fatto la poetessa Mariangela Gualtieri che si è soffermata sulle cose essenziali della vita dando valore a quei piccoli gesti a cui prima non prestavamo attenzione, perchè considerati scontati, gli stessi che adesso ricerchiamo e di cui abbiamo bisogno perchè fondamentali nella nostra vita come il contatto umano, il dialogo, una spensierata serata tra amici, una stretta di mano e una carezza. E se in realtà dal periodo, seppur forzato e negativo, di lontananza dai nostri affetti e dalle persone importanti abbiamo tratto insegnamento, abbiamo capito che in fondo non è stato tempo perso. Adesso che entriamo nella Fase 2 dell’emergenza ci rendiamo conto di quanto è triste stare lontani un metro, anche se prima, quando vi era un’assenza totale della comunicazione a causa di quegli apparecchi digitali, la distanza tra le persone era sicuramente maggiore di un metro e noi non ce ne accorgevamo nemmeno. Adesso tutto questo tempo a nostra disposizione, anche mentre ci apprestiamo ad uscire dalle nostre case, ci fa riflettere e fa sembrare quel metro pari a dei lunghi chilometri, quando in realtà, anche se non fisicamente, siamo più vicini che mai. Finchè possiamo, riappropriamoci del nostro tempo! (G.)