Emergenza Coronavirus, Capasso (CS): “Ci risolleveremo, non è la fine del mondo.”
In queste ultime settimane abbiamo scoperto di essere fragili e mortali a causa del coronavirus che ha contagiato migliaia di persone nel mondo. Non c’è ovviamente ancora il vaccino e tutti siamo preoccupati; non per questo, però, dobbiamo essere pessimisti e rassegnati al peggio perché l’Oms, l’Iss, le Istituzioni, il personale medico e paramedico stanno lavorando affinché i suoi effetti siano limitati.
Noi cristiani abbiamo il dovere di infondere messaggi di rassicurazione per la società, non possiamo fare la telecronaca dei contagiati, dei ricoverati e dei deceduti, non possiamo postare fake news che creano allarmismo.
Noi cristiani siamo gli uomini della Fede, della Speranza e della Carità.
Per Fede crediamo in Dio che, facendosi uomo, ha vissuto gioie e dolori ed è sempre vicino a tutti. Valga quanto afferma Papa Francesco: “La Fede non è una teoria, occorre leggere tutto agli occhi della Fede. Essa vince sempre! La Fede è vittoria.”
Seguendo la Speranza il cristiano, che non è un credulone e neppure un facilone, in questi frangenti pone l’attenzione sulla meritoria opera di chi, rischiando anche la vita, sta curando i malati ovvero ricercando le soluzioni migliori per contenere il contagio.
Il Cristiano sa – secondo Papa Francesco – che “la Speranza è Gesù, Persona viva, che adesso viene nell’Eucaristia e che rifà tutto”.
E ancora: la Carità è “l’abbraccio di Dio ad ogni uomo, in particolare agli ultimi e ai sofferenti. Non è una pillola calmante per le nostre coscienze, ma deve coinvolgere cuore, anima tutto il nostro essere perché è condivisione, è vivere con i poveri e per i poveri”.
Ed allora, il Cristiano, come San Francesco che amava ed abbracciava il lebbroso, non isola il malato, lo conforta, lo supporta, lo ama.
Il Cristiano è certo, infine, che il coronavirus non è una punizione divina per la Cina atea ovvero il flagello per l’intera umanità; non crede ai falsi profeti che cercano di creare panico, giocando con l’ansia e la paura delle persone. (Marcello Capasso – Coordinatore CS)