Energia e responsabilità sociale: se ne parla a Fisciano
FISCIANO – Il titolo è “Energia per il XXI secolo”. Verrebbe da aggiungerci un punto interrogativo, ma suonerebbe una provocazione. È, invece, la fiducia ad animare il seminario di studi che si terrà oggi 6 novembre, a partire dalle ore 15, presso l’Aula S6 del Dipartimento di Chimica e Biologia “A. Zambelli” dell’Università degli Studi di Salerno.
Sarà Nicola Armaroli (ISOF) a definire le condizioni ed i termini di una prospettiva percorribile, ma non del tutto florida, relativa al corretto uso delle fonti energetiche nel secolo corrente. Lo scienziato lo ribadirà, oggi pomeriggio, agli studenti e ai colleghi: occorre agire con prudenza, ponendo in essere ogni misura strategica che apporti beneficio non solo in termini materiali, ma anche etici e sociali.
Certo è che mai in passato s’è utilizzata l’energia con la facilità e nella quantità oggi sperimentata, il che non costituisce un fattore positivo assoluto, se si considera l’impatto sull’ambiente, sul clima, sull’economia e sulle relazioni internazionali. Il seminario di Fisciano, nell’illustrare lo scenario energetico globale, evidenzia intanto come i progressi registratisi nell’impiego delle energie rinnovabili denotino una piccola straordinaria rivoluzione, quella con cui si realizza la lenta ma decisiva sostituzione delle fonti tradizionali. La transizione è sì un processo lungo e difficile, che pur s’avvantaggia dei profondi mutamenti indotti dall’apporto tecnologico, come del progresso economico e sociale.
Nicola Armaroli, attivo presso l’Istituto per la Sintesi Organica e la Fotoreattività, prende parte anche al Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) nella sede di Bologna. Le sue ricerche hanno palesato, di anno in anno, l’urgenza di “invertire la rotta”, innescando processi di cittadinanza virtuosa nella gestione responsabile delle risorse energetiche. Occorrono consapevolezza e responsabilità nell’uso delle risorse, di per sé limitate, disponibili sul pianeta Terra, il che suggerisce con insistenza la necessità di: predisporre convertitori e accumulatori di flussi rinnovabili; mettere a punti tecnologie che producano molta più energia di quella necessaria per renderle fruibili; ridurre il consumo primario delle risorse nei paesi più ricchi; transitare da un’economia lineare a un’economia circolare, ridurre con nettezza pragmatica e morale le disuguaglianze nell’accesso all’energia. (g. f.)