Episodio di razzismo a Foligno, Capasso (CS): “Ripartiamo dalla Costituzione.”
Io non ci sto, noi dell’Azione Cattolica non ci stiamo! Non si fanno esperimenti sulla pelle dei bambini, o meglio sul suo colore.
È di questi giorni la triste vicenda accaduta a Foligno, laddove un insegnante ha mostrato un bambino di colore ad una classe dicendo: “Guardate quanto è brutto!”
Le parole di condanna non bastano, la scuola non può permettere una deriva di intolleranza e razzismo, ne va di mezzo l’intero Paese. Bene, dunque, la sospensione dell’insegnante. Occorre però una riflessione ampia sul fenomeno e tante iniziative di educazione al rispetto dell’altro.
L’insegnante, da parte sua, studi prima di tutto la Costituzione con particolare riferimento all’art. 3, laddove in modo rigoroso i padri costituenti (probabilmente sconosciuti a questa persona) sancirono il principio di eguaglianza e di parità sociale per tutte le persone.
La Corte Costituzionale ha spiegato più volte che il principio di eguaglianza opera anche nei confronti dello straniero “allorché si tratti della tutela dei diritti inviolabili dell’uomo garantiti allo straniero anche in conformità dell’ordinamento internazionale” (Sentenza n. 104/1969, tra le tante).
Non si può e non si deve, poi, affermare che era in atto un esperimento: si voleva raggiungere l’integrazione. No, così non va. Mi chiedo: per combattere il fenomeno della droga si devono forse organizzare dei free-party in classe in cui tutti la provano? E lo stesso si può dire per la prostituzione oppure per il bullismo…
No, così non va. E dobbiamo indignarci dinanzi a queste scene!
Un consiglio, se posso, all’insegnante: vada in gita a Barbiana, nel comune di Vicchio, a due passi da Firenze, per vedere e studiare la scuola di Don Lorenzo Milani, per apprendere il suo modello educativo e le buone prassi di integrazione dei meno abbienti, dei cosiddetti ‘ultimi’. La scuola di Don Milani includeva e non respingeva, amava e non divideva, si interessava dei più poveri, delle loro sofferenze.
Il messaggio “I care” che campeggia a Barbiana dice ancora oggi che agli insegnanti deve stare a cuore innanzitutto la persona. E, allora, come è possibile mettere un ragazzo alla berlina per il colore della pelle?
Se lo fa ormai finanche un insegnante, che cosa accadrà tra poco nella società? Che cosa accadrà se i cristiani e tutte le persone di buona volontà (che ancora ci sono) non faranno sentire la propria voce?
È il caso di organizzare convegni, corsi in cui mostrare la bellezza dello stare insieme, per promuovere l’’accoglienza, l’integrazione.
Sarebbe opportuno che le varie agenzie educative (scuola, chiesa, famiglia, ecc.) rileggano la Costituzione italiana ed i suoi principi fondamentali. Quei principi furono affermati a caro prezzo e non è detto che durino in eterno. (Marcello Capasso – Coordinatore CS)