Fondi di coesione per cultura e spettacolo: il Tar Campania dà ragione a De Luca
NAPOLI – Arriva l’attesa boccata d’ossigeno per gli enti e le fondazioni che animano la cultura e lo spettacolo locale. Entro gli inizi di aprile dovranno essere definiti gli accordi tra il Ministero per le Politiche di Coesione e la Regione Campania per implementare, in concreto, le azioni già inserite nella programmazione annuale. È quanto i giudici hanno stabilito con la sentenza n.1178 del 19 febbraio scorso, Il TAR Campania ha accolto il ricorso della Regione Campania avverso il Ministero. Si pensi al Giffoni Film Festival, al Premio Charlot e al Festival di Ravello, tra le più prestigiose manifestazioni campane, per non dire di molti altri progetti ed eventi che esprimono tradizioni consolidate nonché un attivismo fecondo, bisognosi comunque dei fondi finanziari governativi.
È l’ennesima tappa, forse l’ultima, di una lunga battaglia che, tra polemiche e proteste, appelli e comunicati, sembra dunque concludersi in favore di quanti non hanno rinunciato a rivendicare ciò che ritenevano a loro spettasse per realizzare la progettualità già messa in cantiere.
Si consideri oltretutto che, da circa un anno e mezzo, la Regione Campania aveva già risposto ai quesiti formulati dal Ministero, senza tuttavia ricevere esiti positivi.
Ora al Dipartimento per le Politiche di Coesione non resta che rispettare il termine preciso e inderogabile, quello assegnato dal TAR Campania, per sanare il tempo perso. Ed ammontano di fatto a 45 i giorni per la definizione dell’istruttoria e la predisposizione dello schema di accordo da sottoscrivere con la Regione Campania. Se ciò non accadrà, sarà nominato un commissario ad acta.
Così il Comunicato stampa diffuso dalla Regione Campania: “L’attuale pronuncia del Tar pone un punto fermo rispetto a una procedura che non si può tenere bloccata a tempo indeterminato. È un modo per salvaguardare 12mila posti nel comparto della cultura e dello spettacolo, e per consentire di creare posti di lavoro senza ulteriori perdite di tempo.” (g.f.)