Francesco e la “casa comune”: una tavola rotonda sul messaggio del Papa
BATTIPAGLIA – “Laudato si’” è il titolo della lettera enciclica scritta da Papa Francesco nel 2015 sulla cura della casa comune ed è anche il tema dell’incontro pubblico che si terrà oggi 10 novembre alle ore 18.00 presso l’Aula consiliare del Comune di Battipaglia. Ambiente e sviluppo, solidarietà e nuovo umanesimo, sobrietà e sostenibilità, legalità e bene comune. Sono solo alcuni degli assi tematici che strutturano il testo della lettera enciclica, per configurare un ambito di analisi e d’interazione con la realtà terrena, quello dell’ecologia integrale, che Papa Francesco – con innocente dirompenza tutta francescana – ripropone alla luce del rivoluzionario messaggio di Cristo.
Dopo i saluti della sindaca Cecilia Francese, interverranno Gerardo Rosania, già sindaco di Eboli; Giuseppe Cantillo, filosofo; P. Ernesto Della Corte, biblista; Antonio Manzo, giornalista de “Il Mattino”. A moderare ci sarà il giornalista Oreste Vassalluzzo. A dare, dunque, risalto al messaggio del Papa saranno oggi a Battipaglia voci diverse del mondo ecclesiale, politico e culturale, raccolte in sinfonia per esprimere la ricchezza dei contenuti e delle sfide lanciate dal documento pontificio. La serata offrirà l’occasione per presentare il libro “Terra, casa, lavoro”, a cura di Alessandro Santagata, con prefazione di Gianni La Bella, edito da Ponte alle Grazie. Il volume raccoglie in 116 pagine i tre discorsi rivolti da Papa Francesco ai Movimenti popolari negli incontri tenutisi a Roma nel 2014, a Santa Cruz nel 2015, e di nuovo a Roma nel 2016. Parole che tramano su carta una rete di verità attualissime da denunciare con coraggio evangelico e ristabilire con fermezza programmatica. Con urgenza, ma senza fretta.
La fiducia è difatti riposta tutta nel Vangelo, la sola sorgente in grado di rigenerare condotte responsabili e rispettose dell’ambiente, ossia idee ed azioni capaci di rinnovare i tempi e gli spazi della vita, i paesaggi e le loro prospettive, i legami sociali ed i desideri che danno loro un senso. Non è un caso se Papa Francesco, nell’ultimo capitolo dell’enciclica, invoca nuovi stili di vita ed afferma: “Molte cose devono riorientare la propria rotta, ma prima di tutto è l’umanità che ha bisogno di cambiare. Manca la coscienza di un’origine comune, di una mutua appartenenza e di un futuro condiviso da tutti. Questa consapevolezza di base permetterebbe lo sviluppo di nuove convinzioni, nuovi atteggiamenti e stili di vita. Emerge così una grande sfida culturale, spirituale e educativa che implicherà lunghi processi di rigenerazione.” (g. f.)