In ricordo di Peppino Impastato ed Aldo Moro
Peppino Impastato e Aldo Moro sono due uomini che hanno in comune molto più della data della loro barbara uccisione.
Entrambi hanno sacrificato la vita per il nostro Paese. Erano fortemente impegnati per il bene comune e si sono prodigati affinchè la nostra società fosse migliore.
Aldo Moro è stato un autorevole, mite, onesto e lungimirante politico, più volte eletto alla Camera dei Deputati, nominato Ministro e Presidente del Consiglio, oltre ad esser stato membro della Costituente e socio dell’Azione Cattolica e della Fuci.
Peppino Impastato è stato un giornalista che amava la verità, esponente della società civile: combatteva la mafia definendola “una montagna di merda”. Fondò Radio Aut, una radio libera autofinanziata che non aveva paura di denunciare i mafiosi.
Aldo Moro e Peppino Impastato non si sono mai tirati indietro disattendendo i loro impegni. Al contrario, hanno lavorato indefessamente per l’Italia, hanno vissuto ed operato per gli altri, senza trascurare gli affetti familiari.
Il 9 maggio 1978 fu un giorno nefasto per l’Italia che, da un lato, subì un attacco al cuore delle sue Istituzioni con l’uccisione del politico che più di ogni altro aveva tentato di dialogare e mediare tra i vari partiti e coalizioni; dall’altro, avrebbe più tardi capito il retroscena dell’assassinio di un giovane giornalista capace di smuovere le coscienze di un paesino dell’entroterra siciliano.
Insomma, si trattò di due omicidi che ebbero un clamore diverso, ma che a lungo andare hanno lasciato un segno indelebile nelle nostre coscienze.
Qual è la loro eredità? Un pieno di onestà, verità e volontà sia per far progredire il Paese verso una pacificazione tra le varie anime politiche e sociali (Aldo Moro) sia per sconfiggere la criminalità organizzata (Peppino Impastato).
Grazie Aldo, grazie Peppino e grazie alle vostre famiglie che continuano a lottare per conoscere la verità, una verità che non deve farci paura, una verità che un giorno probabilmente verrà fuori e non ci troverà impreparati, perché due uomini pieni di vita ci hanno fatto essere più responsabili e più attenti alla bellezza.
Ed allora: “Se fosse possibile dire: saltiamo questo tempo e andiamo direttamente a questo domani, credo che tutti accetteremmo di farlo, ma, cari amici, non è possibile; oggi dobbiamo vivere, oggi è la nostra responsabilità. Si tratta di essere coraggiosi e fiduciosi al tempo stesso, si tratta di vivere il tempo che ci è stato dato con tutte le sue difficoltà. Camminiamo insieme perché l’avvenire appartiene in larga misura ancora a noi.” (Aldo Moro)
E ancora: “Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà. All’esistenza di orrendi palazzi sorti all’improvviso, con tutto il loro squallore, da operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità, si mettono le tendine alle finestre, le piante nel davanzale, e presto ci si dimentica di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa, per il solo fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per sempre. È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione a rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore.” (Peppino Impastato).
(Avv. Marcello Capasso – Coordinatore CS)