Incidenti sul lavoro in Italia: oggi la 73ª Giornata nazionale per le vittime
Si celebra oggi la 73ª Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro: si svolgono in tutt’Italia le manifestazioni organizzate dall’ANMIL (Associazione Nazionale fra Lavoratori e Mutilati e Invalidi del Lavoro).
Istituita con Dpcm nel 1998 su richiesta dell’ANMIL, la Giornata è tutt’oggi celebrata sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica e con il patrocinio della Rai, affinché la diffusione degli eventi sia ogni anno garantita in modo capillare sul territorio nazionale, anche tramite il coinvolgimento delle testate giornalistiche locali.
Ed è un appuntamento che risuona lungo tutta la Penisola a nemmeno un mese dalla ricorrenza dell’80º anniversario dalla fondazione della benemerita associazione, nata di fatto il 19 settembre 1943. Un appuntamento – a dirla tutta – che non vorremmo affatto rinnovare, ma è di certo l’occasione – e non è mai abbastanza – per tornare, in particolare, ad accendere i riflettori sulle condizioni di quanti si ritrovano in gravi difficoltà dopo aver subito un infortunio o subito la perdita di un congiunto sul lavoro.
Occorre innanzitutto metter mano ad una revisione integrale e complessiva del DPR 30 giugno 1965, n. 1124 – più tristemente conosciuto
come “Testo Unico Infortuni” – giacché trattasi di una disciplina normativa obsoleta che non corrisponde ormai alla realtà attuale, inadeguato com’è ad esempio nel garantire equità di risarcimento alle vittime.
Ma occorre far di più, sul campo prima che sulla carta, ad iniziare dalla condivisione di proposte e impegni concreti per il superamento delle criticità gestionali ricorrenti nel settore pubblico come in quello privato. Vanno ‘interpellati’ i datori di lavoro, ma anche responsabilizzati gli stessi lavoratori.
Di certo la formazione e la prevenzione restano le due coordinate essenziali per ridisegnare uno spazio entro cui sperimentare dinamiche di sicurezza che arginino il fenomeno delle morti quotidiane.
Si consideri che le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’INAIL entro lo scorso mese di giugno sono state 296.665 (-22,4% rispetto a giugno 2022), di cui 450 quelle con esito mortale (-2,8%). Sono invece in aumento le patologie di origine professionale denunciate, pari a 38.042 (+22,4%).
Occorre pertanto sensibilizzare tutte le istituzioni e le forze politiche sull’urgenza di definire un patto trasversale su cui fondare un’azione comune, dal momento che – nonostante si assista, come si è visto, ad un leggero decremento degli infortuni rispetto a quanto rilevato l’anno scorso – oggi il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro non è comunque adeguatamente considerato. (g.f.)