La città di Cava tra storia e letteratura: con Federico Guida sulle tracce di Paolina Craven
CAVA DE’ TIRRENI – Sarà presentato venerdì 11 marzo il libro “Racconto della mia vita cavese. Souvenirs di Paolina Craven” di Federico Guida.
Appuntamento al Palazzo di Città in Piazza Abbro alle ore 18.00.
Dopo i saluti di Vincenzo Servalli (Sindaco di Cava de’ Tirreni), Armando Lamberti (Assessore alla cultura), Francesco Romanelli (Presidente associazione giornalisti Cava e Costa d’Amalfi “Lucio Barone”), interverrà Giuseppe Foscari (Università degli studi di Salerno – Direttore del Centro studi per la storia di Cava).
A moderare c’è Franco Bruno Vitolo. Sarà presente l’autore.
L’iniziativa segna una nuova tappa della rassegna “Un libro (quasi) al giorno”, quale occasione preziosa per animare la vita culturale metelliana.
Guida restituisce anni di appassionata ricerca storica e bibliografica in 128 pagine di agile lettura. Sono pagine dedicate alla personalità affascinante, eppure presto dimenticata, della scrittrice Pauline-Marie Craven, nata de La Ferronnays a Londra nel 1808, in Italia dal 1828, prima a Roma poi a Napoli. Sposatasi con il diplomatico inglese Augustus Craven, visse anche a Cava de’ Tirreni. Morì a Parigi nel 1891.
Una vita, la sua, vissuta con il gusto per l’arte e per la cultura, ma animata anche da strenuo impegno filantropico.
E sono anni, quelli trascorsi da Guida, alla ricerca dei suoi diari cavesi, ad indagare soprattutto il fondo “Craven-La Ferronnays” dell’Institut Catholique de Paris, dopo aver ‘scavato’ in numerose biblioteche europee, fino a scoprire tesori di un’eco immutata ed attinta all’archivio privato di famiglia.
Il libro (pubblicato nel dicembre 2021 da Area Blu Edizioni) dà conto dell’analisi di centinaia di documenti manoscritti, per la gran parte della stessa Paolina. La ricerca ha consentito di lumeggiare la celebrità di un secolo, le qualità umane ed artistiche di una donna largamente apprezzata ai suoi tempi, fino a ricostruire anche la relazione singolarissima di Paolina con Cava de’ Tirreni.
Si consideri, del resto, la prolifica attività letteraria della nobildonna francese, attività che trova nei romanzi “Anne Séverin” (1868) e “Fleurange (1872) le più importanti manifestazioni di un estro narrativo alimentato da un raffinato senso del raccontare mai disgiunto da viva curiosità per microstorie di diversa scala, come quelle ricostruite nei saggi biografici dedicati ad Adelaide Capece Minutolo (1869) e a Lady Georgiana Fullerton (1888). Una tensione produttiva, quella della Craven, volta perlopiù alle storie di famiglia, alla ricostruzione delle origini, ma anche al rilievo dei costumi e dei tratti distintivi di un’epoca. I suoi scritti sono fonti degne di considerazione, come quella che – a ben pensarci – fu subito riservata alla prima opera “Récit d’une soeur: souvenirs de famille” (1866), apparsa in varie edizioni e tradotta in diverse lingue europee. (g.f.)