La Terra dei Fuochi e la Chiesa che non tace: Mons. Di Donna a Salerno
SALERNO – Si terrà martedì 22 gennaio presso i Missionari Saveriani l’incontro con Mons. Antonio Di Donna, Vescovo di Acerra.
Appuntamento alle ore 19.30 in via Fra G. Acquaviva nel Rione Petrosino.
Una voce ‘alta’ giunge lungo l’Irno dalla Terra dei Fuochi: Mons. Di Donna è testimone autorevole di un territorio la cui bellezza è stata a lungo violentata, fino a farne il simbolo negativo della depravazione criminale.
Il fine dell’incontro salernitano è rigenerare la tensione etica e ricucire il tessuto civile, per ricostruire dalle fondamenta morali la Casa Comune, quale sistema complesso animato dall’interazione virtuosa tra gli uomini e con l’ambiente. Partire dalla denuncia coraggiosa dei drammi presenti, passando per l’analisi dei fenomeni ambientali rilevati, fino a focalizzare una risoluzione cristiana dei problemi. L’enciclica “Laudato si'” di Papa Francesco è senza dubbio un buon viatico. E Mons. Di Donna è un testimone a dir poco attendibile.
Vescovo di Acerra dal 2013, nonché
Segretario generale della Conferenza Episcopale della Campania, Mons. Di Donna è innanzitutto un pastore che condivide le sorti del popolo che Dio gli ha affidato. Non è un caso: la scorsa estate gli è stato conferito il premio “Don Peppe Diana” per l’aver sempre promosso in prima persona “un’operazione di verità sul dramma ambientale”.
Per lui la questione ambientale è solo una parte della più ampia tematica che attiene al lavoro e alla coesione sociale. È, insomma, una questione di carità. E la sua è, in fondo, la stessa concezione che alimenta la profetica formulazione dell’ecologia integrale sostenuta da Papa Francesco. Di qui l’impegno del vescovo di Acerra, una solerzia che vorrebbe condivisa da tutti, laici e religiosi, per una corale bonifica delle coscienze. Non sorprende che Mons. Di Donna abbia più volte affermato che la Terra dei Fuochi non è un luogo, ma un fenomeno. E con lui ci si chiede come possa la Chiesa tacere sulle nefaste conseguenze di questo fenomeno.
Organizzato dai Missionari Saveriani in collaborazione con l’Ufficio Diocesano Missionario e con l’Ufficio Diocesano Migrantes, l’evento dischiude dunque un sentiero di riflessione per la comunità salernitana, un itinerario lungo cui accorciare le distanze tra ambiti territoriali diversi della Campania. Un sentiero che vorrebbe sfociare nel mare aperto dell’operosità evangelica, in barba ai fumosi propositi di un certo cristianesimo sagrestiano.
Si tratta, in semplicità, di condividere idee e riflessioni sulla condizione ambientale in Campania, con lo sguardo esteso al Sud intero, per l’appunto alla luce dell’enciclica di Papa Francesco “Laudato si’”. Non è poco, se si pensa alle conseguenze degli illeciti e dei reati ambientali a lungo commessi, nonché agli impegni mai definitivamente assunti – quelli della classe politica e della comunità ecclesiale – per estinguere innanzitutto i fuochi dell’omertà. (g. f.)