L’Albero della Sicurezza 2023 a Bellizzi: un segno, una denuncia, una speranza
BELLIZZI – Torna anche quest’anno “L’albero della sicurezza”. Purtroppo. Ne avremmo fatto a meno se la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro non fosse ancora un’emergenza e se la denuncia di un dramma ancora ignorato da molti non fosse un’urgenza morale prima ancora che civile. Sono ancora troppi gli infortuni e le morti che si verificano sui luoghi di lavoro. Anche uno, in verità, sarebbe troppo.
Per tale ragione, il MLAC dell’Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno torna a scendere in piazza; lo fa sostenendo l’iniziativa che la Fondazione dell’ANMIL “Sosteniamoli subito” ha promosso in tutt’Italia in collaborazione con ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) e, per l’appunto, con l’Azione Cattolica.
E dopo il battesimo dell’iniziativa, tenutosi l’anno scorso in Piazza Amendola a Battipaglia, un’altra piazza è pronta ad accogliere il simbolo di questa esigenza, opera dell’artista Francesco Sbolzani. È Piazza del Popolo a Bellizzi, luogo di transiti ed incontri in cui l’emblema del MLAC-potrà destare interesse e domande. Appuntamento per sabato 2 dicembre alle ore 17.00.
Orazio Brogna (Segretario diocesano MLAC) spiega in breve il significato dell’iniziativa: “Un altro anno volge al termine, portando purtroppo con sé l’ennesima scia tragica di un numero pur sempre preoccupante di incidenti sul luogo di lavoro, sebbene lievemente in calo. Come MLAC riproponiamo a ridosso delle festività per il secondo anno l’iniziativa ‘L’Albero della Sicurezza’. È un modo per tener acceso un faro anche nel nostro territorio diocesano, che non è purtroppo esente da tragici episodi a riguardo. Quest’anno avremo la testimonianza proprio di chi anni addietro si è trovato a vivere direttamente in famiglia un evento così drammatico.”
Nel corso dell’inaugurazione – in cui interverranno diverse autorità civili e religiose e rappresentanti dell’associazionismo locale – una socia di AC della comunità bellizzese recherà infatti la sua personale testimonianza per l’aver perso suo padre proprio a causa di un incidente sul lavoro.
Conclude Brogna: “L’intento è quantomeno quello di far maturare in ognuno di noi una maggiore ‘cultura della sicurezza’, anche attraverso l’esegesi cristiana e la preghiera, con una piccola, ma significativa opera di impatto visivo, che resterà “accesa” per più di un mese, oltre che commemorare chi ci ha lasciato o ancora soffre per quanto accaduto in momento lavorativo. Non resta quindi che venirci a trovare all’inaugurazione, e sensibilizzare all’attenzione anche oltre il solo momento celebrativo.” (g.f.)