L’anno che verrà
Le sfide della scuola battipagliese tra sicurezza e coesione sociale
Il laboratorio socio-politico “Coscienza Sociale” dell’Azione Cattolica della Parrocchia “Sant’Antonio di Padova” di Battipaglia esprime preoccupazione per la ripresa delle attività didattiche nell’anno scolastico venturo.
Siamo consapevoli del fatto che la revisione dei processi gestionali imposta dall’emergenza sanitaria avrà un impatto sulle dinamiche educative che concorrono a definire il profilo identitario di ogni comunità scolastica.
Dalla lettura delle Linee guida ministeriali licenziate il 26 giugno scorso, dopo un iter non facile di confronti istituzionali e di revisioni nel dettaglio, emerge un quadro operativo complesso che desta non poche perplessità circa l’effettivo margine di applicabilità delle norme di sicurezza in contesti edilizi e territoriali molto diversificati, peraltro inficiati da preesistenti criticità strutturali. Riteniamo che il Governo nazionale avrebbe dovuto essere più coraggioso nel dare indicazioni univoche sulle prescrizioni da adottare in materia di sicurezza, per consentire ai bambini, ai ragazzi e ai loro insegnanti di tornare nelle aule e svolgervi con serenità la didattica in presenza. Dispiace invece constatare la sostanziale delega con cui il Ministero dell’Istruzione – in forza dell’autonomia scolastica – ha incaricato i dirigenti scolastici di assumere decisioni organizzative a dir poco rilevanti circa le modalità di rientro a scuola a settembre. Riteniamo che sia un’attribuzione di responsabilità eccessiva per quanti, come i capi d’istituto, dispongono di limitate capacità d’iniziativa a fronte delle numerose variabili che ormai incombono sulla complessa gestione delle scuole. Di certo, tornerà utile un’articolata e tempestiva concertazione di interventi tra le Istituzioni scolastiche e gli Enti locali, in una logica pattizia che agevoli accordi e intese per un’armonica implementazione di misure concrete, a seconda delle esigenze territoriali.
Nello stesso tempo sarebbe auspicabile un maggior coordinamento tra tutti i dirigenti scolastici del territorio locale per garantire proposte eque in materia di sicurezza ed evitare che si generino nell’utenza percezioni distorte dei servizi scolastici disponibili o finanche si giunga impropriamente a distinguere scuole di ‘serie A’ e scuole di ‘serie B’, con il correlato fenomeno di richiesta dei nulla osta da parte delle famiglie intente a migrare verso scuole che sembrano offrire tutele maggiori per la sola presenza di un centimetro in più di spazio.
Guardando al territorio battipagliese, se è evidente la diversità dei modi e degli stili di vita tra i quartieri, la comunità cittadina è tuttavia un corpo unico nella sua articolazione complessiva, sicché le scuole sono chiamate ad essere nel territorio, tanto più nella circostanza attuale, il collante del tessuto sociale. Auspichiamo, pertanto, che siano quanto prima convocate apposite conferenze dei servizi a livello comunale per focalizzare l’attenzione sulle misure più idonee da adottare nell’ottica della sussidiarietà orizzontale. Riteniamo, infatti, che soltanto integrando competenze ed ambiti operativi diversi nell’impegno per la sicurezza si possa davvero realizzare una ripresa didattica che tenga conto delle esigenze di quanti ogni giorno “fanno scuola”, ossia degli Alunni e del Personale scolastico in servizio.
È altresì opportuno che l’Ente comunale promuova sin d’ora, con sollecitudine, un censimento delle strutture edilizie inoccupate per adibirle, eventualmente, ad uso scolastico dopo un’attenta analisi delle condizioni di staticità e di agibilità. D’altro canto, occorre che siano messi in sicurezza gli spazi interni ed esterni dei plessi scolastici di proprietà comunale, per i quali possono rendersi utili dei lavori di edilizia leggera che potenzino il distanziamento e, dunque, consentano di contenere il contagio da Covid-19. È importante che l’Amministrazione comunale di Battipaglia, anche con l’ausilio operativo di AlbaEcologia, collabori in un’adeguata opera di manutenzione ed igienizzazione dei locali nelle scuole del I ciclo, pianificando – previa intesa con i dirigenti scolastici – i più opportuni interventi, ad iniziare, ad esempio, dalla riqualificazione di alcune pertinenze degli edifici o dal tempestivo taglio dell’erba e dalla potatura degli arbusti, per consentire nei mesi di settembre e di ottobre – se gli organi collegiali scolastici lo riterranno – l’utilizzo dei cortili per lo svolgimento all’aperto di alcune attività didattiche.
Si guarda, inoltre, con interesse alla possibilità di fare lezione anche sulla base di una rimodulazione del tempo-scuola negli istituti in cui vige di norma la cosiddetta “settimana corta”. Pare di poter con agilità affermare che nella necessità di ripristinare le condizioni utili allo svolgimento della didattica in presenza, il sacrificio della “settimana corta” possa essere logicamente giustificato, giacché rispondente a criteri di ragionevolezza e di opportunità, tanto più se si considera che, in vigenza della “settimana corta”, molte scuole già programmano per il sabato attività volte all’ampliamento dell’offerta formativa.
Il laboratorio “Coscienza Sociale” rinnova, infine, la disponibilità alle scuole nell’offrire il proprio contributo con ricerche e percorsi, eventi e progetti di studio relativi alla promozione della legalità e della cittadinanza attiva, alla luce del rinnovato ambito curriculare per l’insegnamento dell’educazione civica.
La scuola italiana è chiamata ad affrontare l’ennesima sfida del cambiamento; saranno le ‘alleanze’ promosse nei contesti locali a decidere il risultato della partita.
Battipaglia, 2 luglio 2020