Legge Calderoli sull’Autonomia differenziata: la Regione Campania lancia un’alternativa
NAPOLI – Per modificare la Legge Calderoli sull’Autonomia differenziata non bastano le polemiche a distanza ed i dibattiti giornalisici. Occorre un elaborato testuale che nel denunciare i limiti ed i rischi della Legge 86/2024 abbia ‘peso politico’ e sappia innanzitutto articolare alcune linee emendative. Va da sé che ora un’alternativa ufficiale c’è ed è quella presentata ieri mattina dal Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca nel corso della conferenza stampa tenuta nella sala De Sanctis di Palazzo Santa Lucia.
Nel testo trovano puntuale esplicitazione alcuni nodi importanti, come quello del riparto del fondo sanitario, che deve – a detta del Governatore campano – assegnare uguali risorse per ogni cittadino italiano, che sia residente in Piemonte o in Sicilia.
Per De Luca occorre garantire, su tutto il territorio nazionale, la stessa dotazione di personale ogni mille abitanti. A tal proposito, il documento regionale ribadisce la necessità di opporre il fermo divieto alla stipula di contratti su base regionale, onde evitare in particolare il reclutamento territoriale del personale della sanità pubblica e della scuola pubblica. Sotto i riflettori resta intanto la controversa attribuzione di nuove funzioni alle regioni. Questa dovrà avvenire solo dopo che i livelli essenziali delle prestazioni (LEP) saranno stati non solo “determinati”, ma anche finanziati. E qui il punto: per individuare i livelli essenziali delle prestazioni non possono essere utilizzati, secondo la proposta campana, dei criteri che differenzino i territori sulla base di parametri legati al costo della vita o alle specifiche condizioni economiche e sociali.
Il testo regionale non vuole tuttavia fungere da mera resistenza al cambiamento. Si legge, infatti, nel comunicato stampa pubblicato ieri sul sito web istituzionale: “È indispensabile modernizzare l’Italia, l’impalcatura istituzionale e della pubblica amministrazione. Per questo la linea che propone la Campania è burocrazia zero: si avvii da subito la semplificazione dei procedimenti e l’efficacia dell’azione amministrativa attraverso il decentramento delle competenze al livello regionale nelle seguenti materie: piani paesaggistici; trasformazione urbanistica ed edilizia; portualità; insediamenti produttivi e ZES. È la linea “Burocrazia Zero”, da sempre proposta dalla Regione Campania per modernizzare il Paese, mantenendo unite le forze produttive e i ceti professionali di tutta la nazione, senza lacerazioni fra Nord e Sud.”
A prendere la parola, nel presentare il documento, è il Presidente De Luca: “Portereremo questo testo al Consiglio regionale per l’approvazione e lo invieremo ai Presidenti delle Camere per gli atti conseguenti. Lo manderemo inoltre a tutti i gruppi parlamentari affinché promuovano iniziative coerenti con le nostre proposte”.
L’intento del Presidente è chiaro: se gli emendamenti alla legge Calderoli dovessero essere accolti, si potrebbe scongiurare “gli effetti divisivi del referendum.”
De Luca spiega: “Noi offriamo l’ultima possibilità al mondo politico di collocare la discussione sull’autonomia su un piano di ragionevolezza, di dialogo e di non lacerazione del Paese. Se si modifica la legge Calderoli si può superare l’esigenza del referendum.”
Occorrerà intanto attendere anche l’esito del ricorso alla Corte costituzionale promosso dalle regioni Campania, Puglia, Emilia Romagna, Toscana e Sardegna. ChiudeDe Luca: “Siamo stati promotori della raccolta di firme per il referendum – ricorda De Luca – ma abbiamo chiarito da sempre che intendevamo muoverci con spirito unitario, che non eravamo interessati a battaglie ideologiche e che eravamo impegnati su un doppio fronte, il rifiuto dell’autonomia differenziata, ma anche la battaglia per la modernizzazione dell’Italia.”
(g.f.)