L’Europa ed il populismo identitario: Clemente Ultimo analizza il caso della Germania
SALERNO – Clemente Ultimo presenta “Alternativa per la Germania”, opera di analisi sociopolitica dedicata al sovranismo tedesco e ai mali della destra che avvelenano il ventre d’Europa.
Appuntamento fissato alle ore 19 di oggi 3 luglio, al Caffè letterario “Libramente” in via Pio XI, 60 a Salerno.
Edito nella collana ‘Bastian contrari’ di ‘Passaggio al Bosco’, casa editrice di Firenze, il volume offre una radiografia della politica tedesca ed europea dei nostri giorni, puntellata in 218 dense pagine, con interrogativi lanciati su un futuro incerto, anche con corridoi di ricostruzione storica allestiti in agile retrospettiva, suffragata peraltro da numerose fonti giornalistiche, per comprendere le radici del populismo e del sovranismo. L’osservatorio privilegiato è quello della Germania. L’arco cronologico studiato è nel sottotitolo: “1989–2019: la destra tedesca dall’Npd al sovranismo”.
Clemente Ultimo, giornalista di “SalernoSera” si conferma analista acuto e perspicace, in grado di coniugare l’analisi politologica con la ricerca storica.
Tutto iniziò il 9 novembre 1989 con il crollo del Muro di Berlino, passando per le rivalse ideologiche della Nuova Destra e per il fenomeno Pegida, fino a giungere alla più recente formazione di destra citata nel titolo: nata nel 2013, l’Alternativa per la Germania fa leva sul malcontento procurato nella popolazione tedesca dai processi di globalizzazione ed islamizzazione in cui si colloca, ad esempio, il fenomeno destabilizzante delle migrazioni.
La politica dovrebbe chiedersi: come governare gli eventi? Come orientare i processi geopolitici? Il punto è volerlo fare per davvero. Il punto è impegnarsi – facile a dirsi – per una società in cui star meglio.
La risposta data dalla AfG è nel voler star bene da soli, nell’affermazione esclusiva dei valori identitari che furono del Vecchio Continente, nell’utopistica – diremmo irrealistica – convinzione che, chiudendo i confini nazionali, al loro interno sarebbe riapparsa l’agognata identità smarrita. Di qui, il piglio sovranista che – parlando alla pancia di arrabbiati e nostalgici – contrappone gli interessi nazionali al comunitarismo democratico europeo. (g.f.)