L’Italia al voto: sogni e speranze nell’urna
BATTIPAGLIA – La campagna elettorale è stata caratterizzata da troppo odio, fake news, diffamazioni continue, maldicenze; per non parlare delle promesse demagogiche per prendere qualche voto in più. Perché promettere denaro a tutti se le coperture finanziarie non ci sono?
Auguriamo al prossimo Presidente del Consiglio di seguire l’esempio di Alcide de Gasperi secondo cui “un politico guarda alle prossime elezioni, uno statista guarda alla prossima generazione”. Abbiamo bisogno di una classe dirigente, non solo politica, che – mettendo l’uomo al centro della propria azione – possa coniugare sviluppo ed ambiente, sicurezza ed integrazione, lavoro e dignità sociale, famiglia e poveri.
Chi si propone a governare il Paese non deve offendere continuamente le altre forze politiche. Il “nuovo che avanza” non deve andare avanti con rabbia, deve creare le condizioni per una società pacificata. A ben pensarci, la classe politica dell’ultimo Parlamento era piuttosto nuova rispetto al precedente; tutti i partiti avevano tanti uomini e donne nuove che non erano stati mai nell’Assemblea legislativa più importante del Paese. Eppure le critiche sono state innumerevoli e, per certi versi, anche immeritate.
Vale la pena ricordare che questo Parlamento ha varato importanti leggi sui diritti civili, in materia di economia, ha assunto migliaia di professori ed insegnanti, ha prodotto una nuova legislazione in materia di appalto, ha valorizzato un po’ di più i beni artistici, ha assicurato con l’operazione “Mare nostrum” il salvataggio di numerose vite umane, ha chiuso diversi tribunali inutili… Tuttavia occorre fare di più!
Noi di Azione Cattolica sogniamo un Paese in cui il lavoro sia accessibile a tutti, un lavoro in cui ai giovani – come sostiene Papa Francesco – si permetta di svilupparsi per mezzo delle loro mani, della loro intelligenza e delle loro energie.
Sogniamo un Paese in cui la piaga della corruzione sia combattuta efficacemente a tutti i livelli anche con leggi meno farraginose e con interventi educativi che siano inseriti nelle scuole. Sogniamo un’Italia in cui la tangente sia rispedita al mittente, le mafie siano estirpate definitivamente dalla società e dall’economia.
Un mese fa il laboratorio “CoscienzaSociale” lanciò un Appello ai candidati in cui era indicata la via per un confronto democratico, pacato e serio sui programmi; pochi ci hanno contattato, nessuno ha risposto alle sollecitazioni.
Nell’Appello dicemmo alla cittadinanza ed ai candidati che la Politica non è una cosa brutta; dicemmo che essa è indispensabile per ordinare la società; indicammo alcuni padri costituenti e politici che hanno fatto la storia dell’Italia; ricordammo che anche l’Azione Cattolica ha avuto politici insigni che andavano seguiti per rendere la campagna elettorale più serena.
Il Servo di Dio Giorgio La Pira sosteneva che “l’impegno politico, cioè l’impegno diretto alla costruzione cristianamente ispirata della società in tutti i suoi ordinamenti a cominciare dall’economico è un impegno di umanità e di santità: è un impegno che deve potere convogliare verso di sé gli sforzi di una vita tutta tessuta di preghiera, di meditazione, di prudenza, di fortezza, di giustizia e di carità.”
Siamo giunti, finalmente, al voto. Nella competizione elettorale si confronteranno diverse forze politiche. Ci resta la speranza che chiunque vinca tenga a cuore il sogno europeo di De Gasperi, la vicinanza ai poveri di La Pira, l’onestà di Pertini, il senso di responsabilità di Bachelet e di Moro, l’amore per la giustizia di Falcone e Borsellino. (Avv. Marcello Capasso – Coordinatore CS)