Modulo Formativo AC, Caiazzo: “Con Papa Francesco mai separati dalla gente”
SALERNO – La responsabilità come cura e stile di accompagnamento del prossimo, nella Chiesa e nel mondo. È questo, in sintesi, il tema del Modulo Formativo che l’Azione Cattolica della diocesi di Salerno-Campagna-Acerno s’appresta a vivere nel week-end del 2 e 3 settembre. Ci siamo quasi. Pronti a partire…
Due giorni di analisi e confronto, studio e preghiera, nel segno di una formazione continua e diffusa, da condividere con tutti i soci della diocesi nel Monastero delle Suore Crocifisse di Capriglia di Pellezzano. A tessere la trama spirituale del tema scelto sarà il biblista P. Ernesto Della Corte, Assistente ecclesiastico diocesano di AC.
Si è consapevoli del fatto che la coerenza della proposta formativa dell’AC può essere potenziata se s’accresce la vita spirituale, insieme alla capacità degli educatori e degli animatori di modularla con creatività e, per l’appunto, con responsabilità nei contesti di vita particolari. I benefici della fede posti al servizio degli altri, non dunque solo per me. Per tale ragione, occorre che quanti prestano servizio educativo in AC siano guidati e stimolati ad assumere con coscienza – nel cuore e sulle spalle – la responsabilità educativa. È una modalità indiretta, ma efficace, con la quale l’Associazione ecclesiale del laicato cattolico più antica d’Italia continua a rinnovare la propria scelta di mettersi al servizio del compito educativo. Di qui, l’idea di interpellare un testimone di rilievo della storia associativa: Paola Bignardi, già Presidente Nazionale di Azione Cattolica dal 1998 al 2005, membro del Comitato di Indirizzo dell’Istituto Toniolo di Milano. Così Gioita Caiazzo, Presidente diocesano di AC, motiva questa scelta: “Paola Bignardi s’è sempre dedicata ai temi dell’educazione, sia in ambito scolastico che sociale. L’esperienza da lei maturata ha sollecitato un approfondimento dei temi legati alla condizione dei laici cristiani nel mondo e nella Chiesa.” Dunque, uno sguardo al passato, per dare ascolto e stringere la mano a chi ha assunto responsabilità importanti e continua a lanciare sfide anche per il futuro. Aggiunge Caiazzo: “Per il prossimo triennio l’AC vuole continuare ad orientarsi verso un‘idea di associazione che viva al fianco delle persone condividendone gioie, fatiche, lacrime, difficoltà, successi. Credo che Paola sia oggi la persona più indicata a stimolare la riflessione della nostra Associazione diocesana in questa direzione.” Formare chi educa i più piccoli del Vangelo; accompagnare chi anima i deserti della Vita: una sfida – a ben pensarci – che vale tanto, se correlata all’ordinarietà dei contesti pastorali ed esistenziali.
Il Modulo Formativo Unitario di AC punta, infatti, alle parrocchie, seguendo le indicazioni della Chiesa italiana. Precisa il Presidente diocesano di AC: “Papa Francesco ha ricordato a tutti che la parrocchia rappresenta lo spazio fondamentale per la trasmissione della fede, la vita comunitaria, la formazione delle persone. Questo è vero solo se la parrocchia non si chiude in sé stessa e solo se l’AC non si chiude all’interno della parrocchia.” E ci si rivolge in particolare a coloro – come i presidenti parrocchiali – che sono chiamati a rinnovare in essi la tradizione educativa dell’AC. Chiude Caiazzo: “Il Presidente parrocchiale deve aiutare le persone a realizzare un autentico servizio di discernimento per comprendere la complessità del tempo che ci è stato affidato e, inoltre, aiutare la parrocchia e l’Associazione a rimanere in contatto con le famiglie, con il territorio, con la vita del popolo. Ecco, il Presidente parrocchiale di AC deve fare in modo che l’Associazione non diventi una struttura ‘separata’ dalla gente.” Mancano ormai poche ore all’inizio del Modulo: le linee formative del nuovo anno iniziano a intrecciarsi. Non resta che prendere il largo. (g. f.)