Nuova luce su Papa Luciani: l’AC in dialogo con Stefania Falasca
SALERNO – Offrire una “risposta alle tante domande della storia rimaste in sospeso dopo quarant’anni”. La risposta è formulata da Stefania Falasca, giornalista vaticanista di “Avvenire”; la storia è quella di Papa Giovanni Paolo I, al secolo Albino Luciani, trovato senza vita nel suo appartamento in Vaticano la mattina del 28 settembre 1978. Le domande sono quelle sollevate dalla drammatica notizia che fece il giro del mondo. Il mistero di quella morte improvvisa ha volteggiato per decenni nelle inchieste giornalistiche, non smettendo tutt’oggi di inquietare l’immaginario collettivo.
La questione torna ad essere rigorosamente argomentata nel libro della Falasca “Papa Luciani. Cronaca di una morte” edito da Piemme, che sarà presentato mercoledì 12 dicembre 2018 alle ore 17 presso la Sala Molinari del Chiostro della Parrocchia “Maria Sant.ma Immacolata”.
Un volume che, in 252 pagine, ricostruisce la biografia e le ultime ore del “Papa del Sorriso”.
Stefania Falasca ha dedicato lunghi ed appassionati anni alla ricerca, curandone le premesse bibliografiche e innanzitutto archivistiche, perché l’evidenza documentaria delle fonti limitasse l’invadenza congetturale delle pur legittime ipotesi intorno alla morte del Pontefice.
Promosso dall’Azione Cattolica, dal Meic (Movimento ecclesiale di impegno culturale) e dal Mieac (Movimento di impegno educativo di AC) della diocesi, l’evento è stato ideato ed organizzato da Stefano Pignataro (Consigliere di AC).
Dopo i saluti dell’Ing. Gioita Caiazzo (Presidente diocesano AC) e di Padre Massimo Poppiti (Parroco dell’Immacolata), discuteranno
con l’autrice il Prof. Alfonso Conte (Docente di Storia contemporanea dell’Università degli Studi di Salerno) e il Dott. Antonio Manzo, Direttore de “La Città”. Presenzia S.E. Mons. Luigi Moretti, Arcivescovo Metropolita di Salerno-Campagna-Acerno.
Si consideri che in passato la Falasca ha già rivolto la sua attenzione al Papa dei 33 giorni, come consulente per il programma di Rai 3 “La Grande Storia”, quando nel 2005 ha collaborato alla realizzazione dei film-documento “Giovanni Paolo I. Il Papa del sorriso”. La tesi del suo dottorato di ricerca in Italianistica l’ha dedicata oltretutto agli scritti di Giovanni Paolo I.
Vale però qui annotare che poco più di un anno fa, il 7 novembre 2017, Papa Francesco ha firmato il decreto che ha riconosciuto le virtù eroiche del suo predecessore e quest’iniziativa non è affatto una questione transennata lungo le mura vaticane, men che meno ‘chiusa’ in un’algida tempistica ecclesiale, bensì un fatto che va oggi correlato alla ricerca storica, giacché dischiude una prospettiva illuminante lungo la quale incamminarsi per rimettere in piedi una verità obliata per decenni. I processi di canonizzazione hanno di bello anche questo: stimolano la ricerca, accendono fiaccole di verità lungo la storia, ti fanno metter mano laddove prima non potevi, divellono fonti come radici innervate a lungo nel sottosuolo della memoria.
E basti, a questo punto, ricordare che proprio la Falasca è vicepostulatrice del processo canonico che, se Dio vorrà, proclamerà la santità di Papa Luciani. Le premesse per pubblicare un nuovo ed aggiornato libro su Papa Luciani c’erano dunque tutte. Così, del resto, il cardinale Pietro Parolin nella Prefazione: “Si tratta di una riconsegna doverosa alla memoria di Giovanni Paolo I affinché la sua valenza storica possa essere restituita appieno con la correttezza e la serietà che gli si deve, consentendo di aprire nuove prospettive di studio sulla sua opera.”
Nuova luce s’irradia dunque su una vicenda che lasciò attonita la cristianità intera. L’accesso alle fonti documentali ha finalmente consentito di mettere in fila anche le ultime ore di vita del pontefice, mettendo sul tavolo i referti medici, setacciando tra le indagini e le testimonianze della ‘Positio’ fino a qualche anno fa secretate.
Una mole considerevole di documenti ed interviste, tra le quali quella di suor Margherita Marin, religiosa, la sola sopravvissuta tra le suore che assistevano Luciani nell’appartamento papale. Fu con Suor Vincenza la prima ad entrare nella camera da letto di Papa Luciani in quella mattina d’autunno.
Il nuovo libro della Falasca riesce a proporre, con scorrevolezza ed agilità di consultazione, un’aggiornata ricostruzione dei fatti per ‘saggiare’ la consistenza di un’impalcatura letteraria prima ancora che storica, ai limiti della giallistica; un’impostazione che per quarant’anni ha sovrastato il panorama di un giornalismo vaticanista spintosi talvolta a coagulare, tra riporto cronachistico e licenza ermeneutica, una vera “tesi del complotto”. Una tesi che viene dalla Falasca affrontata, discussa, segmentata argomento per argomento, per giudicare meno e capire di più. Il volume della vaticanista romana ha difatti un illustre precedente, il testo inaugurale della serie ‘noir’ sul caso, il controverso libro “In nome di Dio. Un’indagine sulla morte di Papa Luciani” (1984) di David Yallop, saggista britannico morto il 31 agosto scorso. (g. f.)