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“Oltre la soglia”: la nuova fiction presentata da Gabriella Pession e Laura Ippoliti al GFF 2019


GIFFONI VALLE PIANA – Laura Ippoliti e Gabriella Pession hanno presentato alla 49esima edizione del Giffoni Film Festival la nuova serie tv “Oltre la soglia”, diretta da Monica Vullo e Riccardo Mosca e prodotta da Mediaset e Pypermoon, che verrà trasmessa su Canale5 in autunno.
La fiction sarà un “medical drama”, sarà quindi ambientata all’interno di un ospedale e la dottoressa protagonista, interpretata da Gabriella Pession, sarà al centro delle vicende. Primario del reparto, si occuperà di psichiatria infantile e in ogni puntata si troverà ad affrontare un nuovo caso, un nuovo paziente e una nuova situazione che metterà alla prova il suo ruolo di dottoressa oltre al coinvolgimento emotivo di donna.
La sceneggiatrice afferma di essere rimasta colpita dall’evento “Giffoni experience”, una vera e propria miniera d’oro, dove si semina passione per un settore e si forma un pubblico critico ed esperto che chiederà a sua volta prodotti sempre più di qualità. La serie si rivolge ai ragazzi e alle loro famiglie, trattando storie di adolescenti toccanti e particolari, mettendo in luce alcuni lati oscuri di cui a volte si ha paura. L’attrice, felice di essere di nuovo a Giffoni per la carica di energia che questa esperienza offre, si dice innamorata di questo ruolo e racconta di averlo fatto suo questo perché è un personaggio imperfetto, una donna che convive con una malattia e che da questa ha saputo trarre la forza per aiutare gli altri; certamente un personaggio non realistico, ma che nella sua “eccezionalità” vuole lanciare dei messaggi, vuol far comprendere che la vita va vissuta in pienezza anche se ci sono dei limiti, delle difficoltà. Nel film la dottoressa Tosca aiuta i giovani che le vengono affidati affinchè non vadano “oltre la soglia”. Una serie televisiva carica di umanità che mette in contatto con una realtà difficile.
Sia Gabriella Pession che la sceneggiatrice Laura Ippoliti invitano i giovani a parlare dei loro problemi e a vivere la malattia senza vergogna, affrontandola con energia per trasformare un limite in un dono, perché la malattia non è la persona. (Lidia Attanasio)

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