Per le donne vittime dell’altro virus: riapre il Centro Anti Violenza di Eboli
EBOLI – Non ha mai interrotto l’attività anche nel periodo più difficile dell’emergenza, ma la riapertura dei locali ora consente di prospettare iniziative più promettenti, al fianco di chi ne ha bisogno, recuperando un’ordinarietà gestionale.
Stiamo parlando del Centro Anti Violenza, organismo di supporto alle vittime di violenza che da tempo svolge una preziosa azione al fianco delle donne.
Si tratta, in particolare, dei locali di via Umberto Nobile. In realtà, le attività dell’organismo di supporto e legalità non si sono mai fermate nei mesi del cosiddetto ‘lockdown’, concentrando energie e sforzi supplementari proprio nella restrizione domiciliare determinata dall’emergenza epidemiologica.
Il Centro ha continuato a garantire supporto ed assistenza sia psicologica che legale. La ragione è comprensibile: mentre tutti trovavano riparo nelle case, ad attendere le donne sono state talvolta tensioni e violenze, sicché la cautela della massima restrizione domiciliare imposta dall’imperversare del Covid-19 è divenuta in alcuni casi un pretesto ulteriore di condanna.
Ed è il Sindaco Cariello per primo a prenderne atto: sono le donne ad impegnarsi per le donne. Il Coronavirus non ha piegato la tenacia dell’avvocato Maria Gabriella Gallevi e della psicologa Stefania Lambert, animatrici del Centro di via Nobile: hanno garantito con ogni mezzo l’assistenza in numerose situazioni di fragilità. Per l’intera durata della Fase 1, la più problematica, sono state attivate piattaforme di contatto e linee telefoniche.
Resi noti gli orari ed i giorni di apertura del Centro ebolitano: lunedì, martedì, mercoledì, venerdì dalle ore 9.00 alle ore 14.00; giovedì dalle ore 15.00 alle ore 18.00.
Commenta il Sindaco Massimo Cariello: “Recuperiamo anche il riferimento fisico dei locali per il Centro Anti Violenza di Eboli, rivolgendo un grazie sentito per quanto le responsabili della struttura hanno saputo garantire a chi si è trovato in difficoltà anche negli ultimi due mesi. Nonostante difficoltà e preoccupazioni.” (g.f.)
