Previsioni occupazionali nel Salernitano: tra aprile e giugno 2022 ristorazione e turismo faranno da traino
SALERNO – Sono circa 7.130 le entrate occupazionali programmate in provincia di Salerno in questo mese di aprile 2022. Di queste 1.854 coinvolgono i giovani. A livello regionale, in Campania, la previsione sale a 29.700 unità, mentre nell’area del Sud ed Isole ad entrare nel mondo del lavoro saranno 94.400. Su scala nazionale entro la fine del mese si dovrebbe raggiungere quota 368.000. Ad anticipare lo scenario per i prossimi quindici giorni è il monitoraggio delle previsioni occupazionali delle imprese private dell’industria e dei servizi, svolto nell’ambito della più complessa analisi dei dati del sistema informativo “Excelsior” elaborata dal 2017 con cadenza mensile da Unioncamere e dall’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive delLavoro (ANPAL). La proiezione mensile dei dati di indagine è integrata con i dati amministrativi in un modello previsionale che restituisce l’analisi essenziale delleentrate programmate nel mese di aprile 2022, con possibilità di anticipare il trend anche fino a giugno, secondo i profili professionali ed i livelli di istruzione richiesti dalle aziende, restituendo risultati a livello nazionale, regionale e provinciale. È la Camera di Commercio di Salerno a divulgare puntualmente questi dati, che fotografano’ un presente futuribile, perché l’occupazione locale sia un fenomeno monitorabile in un futuro prossimo.
Possiamo dunque anticipare che le entrate previste fino al compimento del mese aprile dovrebbero concentrarsi per il 78% nel settore dei servizi.
A fare da locomotiva nel Salernitano sono, in particolare, i servizi di alloggio e ristorazione, insieme ai servizi turistici: si prevede un assorbimento occupazionale di 2.420 entrate, di cui 1.650 riferite ai profili di cuochi, camerieri ed altre professioni dei servizi turistici. I numeri confermano che, in sostanza, è un andamento allineato a quello nazionale.
Alternative invece le sorti locali delle costruzioni, che registrano una piccola crescita con +13,23% rispetto allo scorso anno, laddove i dati nazionali attestano un temporaneo stop.
Dal quadro emerge peraltro che per una quota pari al 77% delle entrate vienerichiesta esperienza professionale specifica o nello
stesso settore.
E le piccole-medie realtà imprenditoriali promettono bene, giacché l’81% di ingressi interesserà le aziende con meno di 50 dipendenti.
È ancora una volta quella dei contratti a termine –
o altra tipologia con durata predefinita – la forma negoziale maggiormente proposta, tanto da coprire il 76% del totale. Il che vorrà dire che solo nel 24% dei casi le entrate previste saranno stabili, laddove sarà possibile firmare un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato. E va detto che il 12% sarà destinato a dirigenti, a specialisti e tecnici: questa è una quota inferiore alla media nazionale (20%). I diplomati di scuolamedia superiore lavoreranno nella misura relativa del 32%, mentre i prossimi occupati in possesso di una qualifica odiplomaprofessionale saranno il 21% del contingente in entrata. Fa riflettere che solo il 10% delle entrate previste sarà destinato a personale laureato.
È comunque incoraggiante che le entrate previste nel periodoaprile – giugno 2022 ammontino a 25.430 unità.
Su un punto occorre tuttavia tener accesi i riflettori: se sale la domanda delle imprese rivolta ai giovani, stagliata sul 26% degli ingressi previsti (si consideri che in aprile 2021 il trend previsionale fu pari al 22%), in 34 casi su 100 le imprese annunciano non poche difficoltà nel reclutare i profili di cui veramente necessitano. Ciò significa che un terzo del panorama aziendale è in affanno. Bisogna probabilmente spingere l’acceleratore sui processi formativi delle nuove generazioni, guardando in particolare all’istruzione professionale e ai percorsi di ricerca e formazione tecnica superiore.
Ricordiamo che l’indagine “Excelsior” è inserita nel Programma Statistico Nazionale (UCC-00007) tra quelle che prevedono l’obbligo di risposta. Si tratta, per il mese di aprile, di informazioni acquisite dal 24 febbraio 2022 al 10 marzo 2022, utilizzandola tecnica compilativa CAWI (Computer Assisted Web Interviewing), che impiega lo strumento delle interviste vincolate su un campione di circa 113.000 imprese, ritenuto rappresentativo delleimprese con dipendenti – al 2020 – dei diversi settori industriali e dei servizi. Se si considera che il questionario è perlopiù incentrato sui profili professionali e sui livelli di istruzione richiesti dalle imprese, va da sé che analizzando la domanda viene fuori una certa immagine – per l’appunto una ‘proiezione’ – della futura offerta di lavoro e di chi presta un certo tipo di lavoro. E viene facile dedurre che queste indicazioni tempestive possono offrire un utile supporto alle Politiche attive del lavoro. (g.f.)