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Produzione e commercio delle armi: un incontro con Giorgio Beretta


SALERNO – È scritto chiaro e tondo nella Costituzione della Repubblica italiana: “L’Italia ripudia la guerra.” Anzi, l’art. 11 dichiara per intero: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla liberta` degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati,
alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni
internazionali rivolte a tale scopo.” Un enunciato impegnativo che, tuttavia, esige concretezza: bisogna eliminare le condizioni che consentono l’innesco dei conflitti. Senza armi, infatti, una guerra è più difficile da combattere. Sarebbe probabilmente una guerra senza né morti né feriti. Sarebbe una guerra fatta con le cattive intenzioni, al massimo con le parole. Non con fucile e carrarmato. Del resto, i grandi proclami pacifisti a poco servono se non incidono nell’occulta dinamica che alimenta i conflitti nel mondo: il commercio delle armi. Movendo da queste convinzioni, mercoledì 25 marzo si terrà a Salerno un incontro dal titolo “L’Italia ripudia la guerra. Produzione e commercio di armi: le nostre responsabilità.” Se ne parlerà Giorgio Beretta.
Appuntamento alle ore 19.30 presso i Missionari Saveriani. È un appuntamento importante: serve a ricordare un tratto specifico dell’identità cristiana: essere uomini e donne di pace. Il che esige che sia attivata un’ opzione essenziale: sospendere la fabbricazione e la vendita delle armi. Ma chi è Giorgio Beretta? È un analista del commercio internazionale e nazionale di sistemi militari e delle armi comuni: svolge la sua attività con gruppi e associazioni che lavorano su questo delicato tema.
È a tal proposito attivo su giornali e riviste. In particolare, Beretta è attivo per l’OPAL (Osservatorio Permanente Sulle Armi Leggere)
e per la Rete Disarmo, cui partecipano varie sigle: dalle ACLI ad Amnesty International, dall’Associazione Papa Giovanni XXIII alla Conferenza degli Istituti Missionari in Italia, da Emergency alla FIM Cisl e
alla FIOM Cgil, fino al Gruppo Abele e a Libera e tante altre come il Movimento Internazionale della Riconciliazione, Pax Christi e la Rete di Lilliput.
È utile sapere che – per quanti non possono partecipare mercoledì 25 – un ulteriore incontro con Berretta si terrà il giorno dopo giovedì 26 marzo presso l’auditorium della Parrocchia San Bartolomeo di Eboli. (g.f.)

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