Questione STIR. Capasso (CS): “Invertiamo la rotta”
BATTIPAGLIA – “S’auspica che ogni decisione definitiva sullo STIR sia presa in sintonia con le Istituzioni e con le Comunità locali, affinché queste esercitino il diritto di partecipare a pieno titolo alla definizione delle politiche ambientali locali e non subiscano soltanto gli effetti negativi di scelte altrui.” Lo si legge in una nota smistata in serata sui social media dall’Avv. Marcello Capasso, coordinatore del laboratorio socio-politico “Coscienza Sociale”.
Anche CS dice dunque no ad altri siti di compostaggio presso lo STIR. Lo fa fuori dal coro, chiedendo che la parola sia data agli Enti locali, in un equilibrato e proficuo confronto istituzionale che non escluda, in principio, l’interesse legittimo della cittadinanza battipagliese.
Già in estate, nel mezzo delle polemiche innescatesi intorno ai ‘miasmi’, quando la protesta popolare sembrava imboccare la via dello scontro fazioso tra le comunità di Battipaglia ed Eboli, gli attivisti di CS erano intervenuti per riequilibrare il dibattito intorno ai più pertinenti argomenti di natura politica.
Ora Capasso ritorna a ridefinire con fiducia i limiti ragionevoli del dibattito, appellandosi a chi ha in mano le redini della questione, la Regione Campania: “Nel condannare ogni forma di contestazione basata su inutili campanilismi e lotte tra Comuni viciniori che acuiscono soltanto i problemi delle comunità cittadine, CS chiede alla Regione Campania di porre in essere le più adeguate misure tecnico-amministrative che possano anche stemperare la forte conflittualità politica che è andata crescendo negli ultimi mesi.”
In concreto, CS chiede di: “sospendere la collocazione/allargamento dello STIR di Battipaglia; valutare seriamente la possibilità di non collocare sul territorio battipagliese un’altra probabile fonte di inquinamento o, comunque, di disagio, in previsione dell’aumento del traffico veicolare.”
Si legge ancora nel comunicato:
“Battipaglia, città centrale della Piana del Sele, ha negli anni subito il deturpamento del suo territorio, anche a causa delle numerose discariche abusive, aperte e non ancora bonificate.”
Lo sguardo va alle periferie, a quelle
‘sfigurate’ dagli sversamenti illeciti di rifiuti, piccoli e grandi; quelle in cui – cumulo dopo cumulo – va reiterandosi in silenzio, da anni, lo scempio del paesaggio, con ricadute nefaste sulla vivibilità.
Conclude senza mezzi termini Capasso: “È giunto il momento di invertire la rotta, troncando con scelte coraggiose una decennale direttrice che ha arrecato danni considerevoli all’ambiente e ha compromesso i livelli standard di qualità della vita dei cittadini residenti.” (g. f.)