Religioni in dialogo: Massimo Cacciari a Fisciano
FISCIANO – Massimo Cacciari sarà nell’Ateneo salernitano martedì 20 marzo per partecipare – insieme con Mons. Enrico dal Covolo e Adriano Fabris – all’incontro pubblico sul tema “La Filosofia del dialogo interreligioso fra tradizione e contemporaneità.” Appuntamento alle ore 9.30 nell’Aula Magna dell’Università di Salerno.
Il filosofo veneziano autore “Dell’Inizio” e “Della cosa ultima”, attento osservatore dei fenomeni culturali e religiosi che animano il tempo della liquidità e dell’immediato, si confronterà con Fabris e Mons. dal Covolo sugli aspetti critici e sulle potenzialità del dialogo tra le religioni, tramando circuiti concettuali estesi nei territori della filosofia e dell’antropologia religiosa, della teologia e della politica.
Organizzato dal Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale e dal Centro Interdipartimentale di Filosofia Tardo-antica, Medievale e Umanistica (FiTMU), l‘evento è incentrato sui fondamenti e sulle dinamiche che connotano il confronto tra le religioni nello scenario attuale, sollecitato da forze implicite e divergenti della tradizione e della contemporaneità.
L’incontro prevede, in mattinata, una tavola rotonda preseduta da Mons. Prof. Enrico dal Covolo (Rettore della Pontificia Università Lateranense), cui partecipano Massimo Cacciari, Giulio d’Onofrio, Adriano Fabris e Francesco Tomatis; nel pomeriggio seguono gli interventi singoli con la discussione aperta al pubblico. Ad introdurre i lavori della mattina sono i saluti del Prof. Aurelio Tommasetti (Rettore), di S.E. Mons. Luigi Moretti (Arcivescovo di Salerno) e dei proff. Mariagiovanna Riitano, Rosa Maria Grillo e Maurizio Sibilio (Dipartimenti – Centro Interdipartimentale FiTMU).
Quello dell’incontro e del dialogo tra le religioni e le civiltà è di certo un tema ‘caldo’ del nostro tempo. È, anzi, una questione aperta; è la cifra drammatica di una contemporaneità che la cronaca non riesce a descrivere se non nel segno di una frammentarietà lacunosa e insoddisfacente, senza peraltro evidenziare margini di cura e risoluzione del problema. Di qui nasce – urgente ed opportuno, diremmo necessario – l’affidamento alla filosofia, al suo patrimonio concettuale e linguistico, nella speranza di poter descrivere, spiegare e comprendere la complessa ed urgente realtà del dialogo interreligioso. (g. f.)