Ricordo di don Minzoni
Una strada di Battipaglia e quella adiacente al Palazauli e’ intitolata a don Minzoni, un sacerdote attento ai giovani, studioso di Toniolo e di Don Luigi Sturzo, critico nei confronti di quella parte di clero separata dal mondo, cappellano militare nella Grande guerra ed antifascista.
Oggi 23 agosto ricorre il centesimo anniversario del suo martirio che si concretizzò per mano di due squadristi al rientro in canonica dopo una giornata dedicata alla missione; l’efferrato delitto fu ovviamente coperto dal regime e, soltanto, dopo la sua caduta e la fine della seconda guerra mondiale fu fatta luce ed oggi è in corso la causa di beatificazione.
Don Minzoni nacque nel 1885, era dalla provincia di Ferrara,fu definito il Matteotti cattolico, si dedico’ all’istruzione dei giovani, curo’ la nascita di una biblioteca e di un teatro parrocchiale, rivitalizzò l’Azione Cattolica.
Visse in prima persona l’impegno sociale e politico derivante dall’enciclica “Rerum novarum” di Papà Leone XIII che denunciava le storture del capitalismo e le sirene del socialismo, chiamando a raccolta i cattolici.
Se seguissimo un po’ l’operato di Don Minzoni, le città sarebbero più belle; purtroppo noi cattolici spesso ci nascondiamo dietro alla formazione (che è necessaria), non mettendo in risalto che “il cristiano formato” ha il dovere, oltre che il diritto, di fare qualcosa per il bene comune, per il quartiere in cui abita e per tutti gli ambienti in cui trascorre un po’ della propria vita.
Ed allora, come diceva don Minzoni a proposito della grande guerra definita un’inutile strage, non abbiamo timore ad intervenire nei dibattiti pubblici sulla difesa della vita, dell’ambiente e di tutte le persone deboli e delle periferie dimenticate.
(Avv. Marcello Capasso – Coordinatore CS)